«Buon compleanno Falcao! Oggi il campione dell’As Roma del secondo scudetto, compie 60 anni». Con questo tweet la società giallorossa fa i suoi auguri a Paulo Roberto Falcao, l’asso degli anni ’80.
Nato ad Abelardo Luz in Brasile il 16 ottobre 1953, il “divino” – come è stato soprannominato dai tifosi romanisti – ha iniziato la sua carriera di calciatore all’Internacional (’73-’79), poi è passato alla Roma (dal 1980 al 1985), per chiudere la carriera l’anno dopo al San Paolo.
Il centrocampista ha fatto parte anche della Nazionale verdeoro e dal ’90 ha cominciato la carriera di allenatore: dalla panchina del Brasile al Bahia (2012), passando per il Giappone e per lo stesso Internacional. Nel 2004 è stato incluso nella Fifa 100, la lista con i più grandi giocatori viventi e dal 2012 è nella hall of fame ufficiale dell’AS Roma.
Con la Roma ha totalizzato in cinque stagioni tra campionati e coppe ben 152 presenze e 27 gol. I tifosi nell’estate dell’80 aspettavano Zico, e invece arrivò Falcao, che esordì con la maglia giallorossa in un’amichevole proprio contro l’Internacional.
Ha vinto due Coppe Italia e uno scudetto con la Roma, oltre a tre campionati brasiliani, uno Paulista e sei Gaucho (5 da giocatore e uno da allenatore). Falcao lasciò la Roma per un infortunio, ma sembra ci fossero anche contrasti con l’allora presidente Dino Viola.
Tra le curiosità che lo riguardano il secondo soprannome “ottavo re di Roma”, uno stipendio che all’epoca era il più elevato nel campionato italiano, oltre un miliardo di lire all’anno, e un rigore non calciato nella finale persa dalla Roma nella Coppa Campioni ’83-’84 (contro il Liverpool proprio nella lotteria finale dei penalty).
Fu criticato aspramente, ma Falcao aveva giocato con un problema al ginocchio e dopo i supplementari il dolore era aumentato. Da qui il suo rifiuto a calciare il rigore. Attualmente è commentatore della partite di calcio trasmesse da Tv Globo e opinionista per alcune testate.
(Foto Roberto Tedeschi)