Gli stadi delle polemiche, delle contestazioni e dei cori di tutte le razze. Polemiche che naturalmente sfociano sui social network, che richiamano i tifosi all’azione e che coinvolgono anche le istituzioni.
Non solo quindi Roma-Inter alle porte, con curve e distinti chiusi al pubblico per i cori discriminatori, non solo la contestazione della Lazio all’Olimpico contro Lotito, fanno discutere anche le continue decisioni pro Juventus in diverse partite di campionato e alcuni striscioni apparsi ieri a Torino.
SCRITTE VERGOGNOSE – A prendere la parola è il consigliere del Partito Democratico di Roma Capitale Marco Palumbo, che si augura «che il giudice sportivo Tosel, molto attento alle vicende romane, intervenga per punire le scritte vergognose apparse allo stadio di Torino di qualche tifoso juventino».
Il riferimento è a quanto accaduto domenica allo Juventus Stadium nel derby contro il Torino, dove sono stati esposti degli striscioni che Palumbo definisce «offensivi per la memoria delle vittime della strage di Superga e infangano la storia di tutti i tifosi del Torino e della Nazionale».
Un episodio da condannare in attesa che «vengano identificati i responsabili presi dei provvedimenti». Da condannare come già accaduto in precedenti casi di cori offensivi e discriminatori.
JUVENTUS FAVORITA – Ma a far parlare sono anche i favoritismi arbitrali che stanno condizionando il campionato di calcio di Seria A a tutto vantaggio della Juventus. «Quello che sta succedendo è davvero preoccupante. Sembra di essere di fronte a una nuova Calciopoli, con errori e favoritismi a raffica, da ultimo quelli verificatisi nel derby di Torino» dice Miccoli riferendosi alle “sviste’’ arbitrali che hanno consentito alla Juve di portare a casa tre punti ai danni dei granata come riporta l’agenzia Dire.
«Per questo – aggiunge l’ex segretario del Pd di Roma – chiedo al nuovo presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, di verificare e garantire la trasparenza del massimo campionato italiano».
Miccoli invita il premier ad accertare se ci siano ancora comportamenti in grado di condizionare i risultati delle gare sportive, perchè ritiene che «anche in presenza di tanti problemi in Italia, sia importante assicurare la correttezza del gioco, per dare il segno di un Paese che cambia, che premia il merito e non le vecchie consorterie».
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