Rischia di diventare il caso dell’estate, di sicuro la vicenda è finita in Senato per un’interrogazione parlamentare con tanto di chiamata in causa del ministro. Di cosa stiamo parlando? Del match Fiorentina-Torino ultima giornata di campionato e la conquista dell’Europa League da parte del Parma, con squadra come Milan, lo stesso Toro, il Verona ma anche Lazio rimaste fuori dai giochi. Ma al Parma non è stata accordata la licenza Uefa – per questioni burocratiche – e ora rischia di non giocare i preliminari di Coppa. E il club non ci sta e si prepara all’azione.
LA REGOLARITÀ – A richiamare l’attenzione sulla «licenza Uefa non accordata al Parma Calcio per un paradossale vizio interpretativo» è stato il senatore parmigiano Giorgio Pagliari – si apprende dal sito Settorecrociatiparma.it, che si sofferma anche sulla regolarità della gara tra Fiorentina e Torino.
Il senotore ha chiesto un’indagine da parte della Procura della Figc per chiedere trasparenza e rapidità nella decisione, visto che il «Parma ha conquistato il traguardo della Europa League sul campo. Un risultato fortemente voluto, raggiunto solo al termine di un campionato combattutissimo, conquistato nel corso dell’ultima gara di campionato, vinta dai Crociati contro il Livorno. Sarebbe davvero una beffa se sforzi e meriti venissero vanificati».
Il senatore chiede quindi di far luce sul match di Firenze, che ha di fatto deciso la classifica finale della serie A (i filmati della partita sarebbero stati visionati dalla Procura federale), ma anche al Ministro di vigilare visto che «non mi è dato, infatti, di poter chiedere verifiche relativamente alle decisioni di Uefa, che lasciano assai perplessi sul piano giuridico».
IL BLOCCO – La licenza Uefa sarebbe stata bloccata al Parma per la mancanza di un versamento Irpef, ma i commissari della Figc non avrebbe voluto ascoltare il Parma Calcio che a questo punto ha deciso di ricorrere all’Alta Corte di Giustizia del Coni (domani il verdetto). L’amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi (noto dirigente sportivo originario di Roma, che dagli inizi al Monterotondo è passato poi ai grandi club come Juventus, Empoli e Udinese) ha spiegato che «il caso riguarda l’incentivo all’esodo di una decina di nostri giocatori contrattualizzati con il Parma ma tesserati per altre società».
E assicura che nonostante una diversa interpretazione il Parma ha «versato subito, un’ora dopo, anche questa somma, con dichiarazioni sottoscritte dai giocatori interessati. Per paradosso, ci è stato detto, avremmo dovuto non pagare questi anticipi e la licenza Uefa ci sarebbe stata concessa immediatamente». In ogni caso il Parma è pronto a dare battaglia.
LA SOLUZIONE – Il Parma (58 punti in classifica alla fine del campionato) sia per la cifra contenuta che per la buona fede spera che domani pomeriggio (verso le ore 18) si risolva tutto e il club possa riottenere la licenza e giocare la Coppa. Altrimenti quel posto spetterebbe al Torino (che ha chiuso a quota 57) che la licenza l’ha già ottenuta come Milan (57 punti), Lazio (56 punti) e Verona (54 punti).
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CINQUE QUOTIDIANO
[wpmlsubscribe list=”9″]