Lotta alla violenza. Al Viminale si è tenuta una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con il ministro Alfano e da cui è emersa una chiara volontà condivisa da tutte le parti chiamate in causa: «Durezza contro i violenti che rovinano il calcio e la sua immagine». Hanno partecipato all’incontro anche i capi delle forze dell’ordine e dei servizi, i dirigenti del mondo sportivo come Malagò (Coni), Abete (Figc), Beretta (Lega Serie A), Abodi (Serie B), Macalli (Lega Calcio Professionistico) e Tavecchia (Lnd).
L’OBIETTIVO – A breve comincerà la nuova stagione calcistica e serve quindi una strategia comune per far fronte ad alcuni episodi di violenza, ma anche per cercare di fare prevenzione. Nei prossimi giorni si valuteranno dei provvedimenti normativi e misure di sicurezza per contrastare i fenomeni, che danneggiato l’immagine del calcio e portano ad eventi drammatici come nel caso della finale di Coppa Italia nei pressi dello Stadio Olimpico.
FORO ITALICO – La sicurezza non è un argomento per un solo stadio ovviamente, ma riguarderà tutte le strutture e tutte le manifestazioni sportive, ma ovviamente in particolare riguarda l’Olimpico e le partite di calcio. Tra le proposte per un maggiore controllo attorno alla zona del Foro Italico, il quotidiano Leggo riporta l’installazione di 120 nuove telecamere a infrarossi e zoom ottico. La parte più interna allo stadio è ovviamente già ben controllata, per questo l’attenzione si sposta al di fuori di quel tratto, meno vigilato e più adatto a iniziative di facinorosi.
GRANDE FRATELLO – Quindi tutto il territorio nel raggio di circa 2 chilometri dallo stadio Olimpico sarà sorvegliato da queste telecamere, anche la strada dove è stato ferito Ciro Esposito, deceduto pochi giorni fa a Roma dopo 50 giorni dalla finale di Coppa Italia. Le telecamere saranno in grado di ruotare per 360° e di poter puntare su gruppi (come nel caso di una rissa) e di poter quindi intervenire con tempestività e in ogni caso avere immagini per riconoscere gli aggressori e tutti i tifosi e non coinvolti negli scontri. La speranza, però, è che questi sistemi servano a prevenire gli scontri e non a dover prendere provvedimenti successivi.
(Foto Tedeschi)
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