Ventidue gol fatti, solo uno subito e ventiquattro punti, a punteggio pieno, dopo otto giornate. È una Roma schiacciasassi, quella che al netto di Fiorentina–Juventus, guida oggi la classifica con ben cinque punti di vantaggio sulle seconde dopo sole otto partite.
Un trend da squadra compatta, che ha saputo fare quadrato intorno a un tecnico nuovo e con le idee precise, grazie anche all’innesto di calciatori di personalità, ma soprattutto abituati a vincere.
Lo spogliatoio, nel quale rispetto al passato la voce grossa dei leader è tornata a farsi sentire (Maicon, De Sanctis e Strootman su tutti), è dunque il segreto di un inizio di campionato, che rende addirittura impietoso il confronto con l’avvio delle ultime due stagioni targate Luis Enrique e Zeman.
In otto partite, infatti, la Roma di Rudi Garcia ha totalizzato poco meno della metà dei punti che riuscì a mettere in cascina il tecnico asturiano a fine campionato (24 odierni sui 56 finali), totalizzando ben dieci punti in più dei quattordici che i giallorossi contavano dopo l’ottava giornata della stagione 2011-2012.
Sulla stessa lunghezza d’onda il paragone con Zeman. Dopo le prime otto giornate dello scorso campionato, la Roma era solo quinta, ancora con quattordci punti, ma con ben tredici reti incassate (contro l’unico gol concesso in questa stagione in trasferta a Parma).
Numeri da capogiro, che però mantengono con i piedi per terra tutta la squadra, tanto che Garcia fa sapere a Le Parisien di «non pensare a cosa può accadere a maggio».
Nel frattempo però è l’infortunio di Totti a tenere in apprensione i tifosi. Per lui una lesione miotendinea e muscolare degli ischiocrurali, da rivalutare tra 10 giorni.
(Foto Roberto Tedeschi)