Minuti giocati 1,080 (che significa titolare in tutte le partite giocate finora), un figlio in arrivo e una piazza che finalmente lo ha riabbracciato senza se e senza ma.
La seconda giovinezza di Daniele De Rossi (lo stesso che in estate ha pensato di lasciare definitivamente la città dove è nato e cresciuto) si è colorata ancora di giallo e rosso.
L’inizio spumeggiante della Roma, nella prima stagione targata Garcia, annovera infatti proprio il centrocampista di Ostia fra i suoi simboli. Criticato e messo alla porta dalla maggior parte dei tifosi sul finire della scorsa annata, oggi Capitan Futuro (ma non ditegli che lo chiamano ancora così) è invece tra i protagonisti della rinascita romanista.
«Non potevo pensare che mia la ultima gara con questa maglia fosse il derby di Coppa Italia» aveva detto qualche tempo fa e così, dopo il “patto d’estate” siglato con Garcia, si è rimboccato le maniche ed è rimasto, tanto che ad oggi può essere considerato, senza timore di smentite, un vero e proprio nuovo acquisto.
Merito della coesione di un nuovo gruppo, ma anche di una sorta di deresponsabilizzazione che lo ha liberato di tante zavorre. Proprio come in Nazionale (dove intanto, ieri ha svolto lavoro differenziato e oggi è tornato a disposizione), Daniele non è più il depositario unico delle chiavi del centrocampo ma, assieme alla qualità di Pjanic e all’intelligenza tattica di Strootman, può finalmente dare sfogo alle sue caratteristiche di interdittore, libero dall’onere di dover sempre fare la differenza.
Nel frattempo, mentre ben 9 calciatori sono impegnati con le rispettive nazionali, Garcia pensa a Gervinho. L’ivoriano, convocato da Lamouchi, si sta allenando, ma il tecnico giallorosso spera che non sia impiegato nella sfida col Senegal.
(Foto Roberto Tedeschi)
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