La Roma pareggia e perde la testa della classifica

Un super Avramov ferma i giallorossi. Tante occasioni ma manca il gol. Troppo nervosismo e Garcia si fa espellere

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As Roma, il tecnico Garcia riparte da Trigoria per preparare il match di Genoa e studiare le mosse del calciomercato

Ancora un pareggio per la Roma, che nel monday night della tredicesima giornata si fa fermare all’Olimpico dal Cagliari sullo 0-0 perdendo così la vetta della classifica.

Garcia rispetta le attese, schierando Dodò al posto dell’infortunato Balzaretti e il tridente offensivo composto da Gervinho, Florenzi e Ljajic nella posizione di “falso nueve”. L’inizio è subito spumeggiante, con Gervinho che al 3’ ubriaca mezza difesa cagliaritana con una serie di finte, ma centra Avramov al momento della conclusione. Al 19’ invece, arriva l’episodio dubbio. Florenzi viene atterrato in area a seguito della morsa di Rossettini e Dessena, ma l’arbitro Celi (con il fischietto in bocca) concede un’improbabile regola del vantaggio, che puntualmente non si verifica. Vibranti le proteste di pubblico e calciatori, ma l’arbitro non torna sulla decisione. Arriva solo al 33’ il primo squillo degli ospiti, con Ibarbo che spaventa De Sanctis di testa. Passano i minuti e la Roma prende il controllo della partita, bussando due volte alla porta di Avramov nel giro di pochi minuti. Prima il palo e poi lo stesso portiere però dicono no a Gervinho e Strootman.

Nella ripresa la Roma continua a tenere in mano il gioco. Maicon va vicinissimo alla prodezza con un gran tiro fuori prima del gol annullato per fuorigioco al Cagliari al 10’. Nei minuti che seguono però sale il nervosismo. La Roma attacca molto ma non raccoglie quasi nulla e al 26’ viene addirittura espulso Garcia. L’allontanamento del tecnico manda in confusione i giallorossi. Qualche problema alla ricetrasmittente dalla tribuna infatti provoca alcune incomprensioni con gli uomini in panchina. E così Bradley finisce a fare il terzino al posto di Maicon, mentre Burdisso rileva l’infortunato Benatia. Non accade però più nulla e la Roma si ferma al segno “X” per la terza volta consecutiva.

 

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