Roma-Sampdoria, la formazione e i retroscena dell’esordio di Totti

Rudi Garcia sceglie il turnover. Il capitano ricorda il suo debutto da titolare con la squadra di Carlo Mazzone

0
433
As Roma, la formazione di Garcia per la sfida di Coppa Italia con la Sampdoria e i ricordi dell'esordio di Totti ai tempi di Mazzone (Tedeschi)

La Roma di Rudi Garcia prova a dimenticare lo scivolone di Torino, anche se il fantasma Juventus in realtà continuerà ad aleggiare sui giallorossi, specialmente in caso di passaggio del turno.

Ai quarti di Coppa Italia, infatti, la Roma se dovesse superare oggi la Samp incontrerebbe proprio i bianconeri, ma questa volta allo stadio Olimpico. Una rivincita della partita di campionato persa pochi giorni fa.

Ma Rudi Garcia è uno che pensa a una partita alla volta, pronto a lasciarsi subito alle spalle quella giocata e deciso a proiettarsi testa e corpo a quella successiva. Per gli ottavi di finale il tecnico francese ha deciso un piccolo turnover soprattutto in porta è certa la partenza di Skorupski, in difesa Torosidis, Burdisso, Castan, Jedvaj (meno probabile la presenza di Benatia e Dodò), e poi titolari Florenzi, De Rossi, Strootman, Destro e Ljajic, mentre Ricci sembrerebbe favorito rispetto a Bradley per il centrocampo.

Roma-Sampdoria non è una partita come le altre nel cuore di Totti, perchè nel ’93 e sempre in Coppa Italia all’Olimpico, il capitano giallorosso debuttò dal primo minuto. All’epoca la Roma era guidata da Carlo Mazzone, che tra infortuni e squalifiche si ritrovò senza attaccanti.

Out Balbo, Caniggia, Rizzitelli e Muzzi, Mazzone decise di puntare su quel giovane 17enne. «Giocare dall’inizio – spiega Totti sul sito della Roma – era il mio sogno da bambino e non vedevo l’ora di realizzarlo. Ho in mente soprattutto l’emozione che provai nelle ore precedenti alla partita. Avevo sensazioni positive ed ero contento. Non ero spaventato, anzi».

Un Totti entusiasta e pronto a fare la sua entrata ufficiale da perfetto sconosciuto. Tanto sconosciuto che La Stampa sbagliò il suo nome di battesimo chiamandolo Alessandro.
«Il mister – dice Totti – mi mise in campo e mi incoraggiò. Mi consigliò di stare calmo e giocare come sapevo. Inoltre, mi disse di non strafare e giocare semplice. Poi quando mi sostituì mi fece i complimenti, anche perché mi procurai la punizione da cui scaturì il gol di Cappioli».

(Foto Tedeschi)

RICEVI TUTTE LE NOTIZIE SULLA AS ROMA DIRETTAMENTE NELLA TUA EMAIL

[wpmlsubscribe list=”15″]

È SUCCESSO OGGI...