Roma e la questione degli impianti. Roma come società che spera di avere il suo stadio nuovo di zecca a Tor di Valle, Roma come città che cerca di dare nuova linfa vitale a quelle strutture che già possiede e spazi a tutti gli sport, rugby compreso, che hanno avuto negli ultimi anni una crescita impressionante.
IL SOGNO DI PALLOTTA – Il presidente dell’As Roma presenterà a breve il suo progetto sul nuovo stadio della Roma (si parla di metà marzo). Intanto ha voluto incontrare in America Zanzi e Baldissoni, come riporta Il Corriere dello Sport, per parlare di alcune cose piuttosto importanti. In primis il ritorno della squadra in Europa, ma anche il fastidio per la chiusura dei settori dell’Olimpico (episodi che si stanno ripetendo con una certa frequenza, oltre alle salute multe che il club deve pagare).
In attesa quindi di mettere sul tavolo dell’Amministrazione comunale il progetto dello stadio, ci sono anche alcune “formalità” da sistemare.
STADIO FLAMINIO – La rinascita del Flaminio è cominciata ieri in Campidoglio, quando la «giunta capitolina ha proceduto all’assegnazione provvisoria alla Federazione Italiana Giuoco Calcio». Lo ha annunciato Luca Pancalli, assessore alla Qualità della vita, sport e benessere di Roma Capitale. La Figc quindi gestirà l’impianto per farne una casa del calcio giovanile con museo.
Una struttura che avrà necessariamente bisogno di lavori per essere pronta ad ospitare iniziative e per riprendere a funzionare a dovere. La Federcalcio lo gestirà per un anno, ma con la possibilità di rinnovo per l’annata successiva, e magari anche di una assegnazione definitiva dell’opera dell’architetto Nervi.
«La decisione intende dare avvio ad un percorso virtuoso di valorizzazione e di recupero di un’opera che tanto ha rappresentato per la città di Roma – ha spiegato Pancalli – e tanto ancora rappresenterà per lo sport nazionale e locale. Inoltre, si tratta di una operazione che sgrava le casse del Campidoglio di almeno 800 mila euro all’anno per sostenere oneri manutentivi dell’impianto, che da più di un anno e mezzo l’Amministrazione avrebbe dovuto affrontare».
Alla Gazzetta dello Sport il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini apre alla possibilità di fare del Flaminio una “Covercianona”, la casa delle Nazionali giovanili e non solo.
(Foto Tedeschi)
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