Per ora è solo un progetto, un plastico, deve ancora prendere forma ma le idee ci sono e sono chiarissime. Eppure già si scatenano, polemiche, attese e invidie. Dovremo attendere 90 giorni per avere una risposta, 90 giorni di fuoco e speranze.
LA GUERRA TRA FUKSAS E MEIS – Mentre Dan Meis ieri viveva una giornata di successo e complimenti, Massimiliano Kuksas, architetto e tifoso dell’As Roma, bocciava il progetto del nuovo stadio. A riportalo Repubblica, che citava quando dichiarato al programma di Rai Radio2. Fuksas l’ha definito «orrendo, di cattivo gusto, non lo avrei fatto lì». Lui lo avrebbe fatto dalle parti dell’Olimpico. Meis ha fatto recapitare il suo messaggio a Fuksas dicendo che «qualsiasi architetto al mondo sarebbe invidioso perché avrebbe voluto fare lo stadio della Roma».
PRO E CONTRO – Lo stadio ancora non nasce, non c’è la posa della prima pietra eppure già divide. Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Marco Palma (Municipio Roma XI) chiede di «scongiurate ipotesi di opere surrealistiche che non prendano in considerazione in modo oggettivo quel quadrante di città già ampiamente congestionato dalla viabilità attuale in entrata ed in uscita da Roma sia per quanto riguarda la Roma Fiumicino che via della Magliana».
Per Palma quindi il progetto della Roma deve «tradursi in una opportunità logistica. Non è più rinviabile ad esempio l’opera pubblica del Ponte dei Congressi sulla Roma Fiumicino. Sarà necessario coinvolgere i due Municipi interessati proprio per meglio determinare le priorità che dovranno essere realizzate».
Proprio l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Caudo ha sottolineato come «l’amministrazione capitolina aprirà una finestra di condivisione pubblica del progetto».
Il consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica, Antonio Stampete, ha detto che «siamo pronti a verificare la fattibilità del progetto ma con i dovuti accorgimenti. È un opera importante per Roma sia sotto il profilo economico che architettonico. Per il moderno Colosseo sarà inoltre necessario verificare con attenzione l’integrazione della rete trasporti in quella zona per evitare la congestione della via del Mare e del Gra nei giorni di affluenza del pubblico».
«Siamo ancora alle battute iniziali – ha spiegato D’Ausilio capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina -, ma la suggestione offerta dalla realizzazione del nuovo stadio della Roma è grande. L’obiettivo è di riuscire a realizzare una grande infrastruttura per l’intrattenimento a Roma facendola nei tempi prestabiliti, con risorse interamente private e con un moderno e credibile piano per la mobilità. Il nostro compito sarà quello di presidiare l’interesse pubblico lavorando perché tutto si realizzi al meglio e nei tempi più brevi».
Giulia Tempesta, vice capogruppo del Partito Democratico di Roma Capitale, ha spiegato che «con la presentazione dell’ambizioso progetto dell’As Roma vengono poste le basi per la realizzazione di un’opera importantissima sia per il futuro della società giallorossa, che per la capitale. Da una parte la Roma si doterebbe di uno stadio di proprietà traendo enormi vantaggi in termini economici e di immagine, dall’altra la città di Roma avrebbe la possibilità di avere una nuova struttura, moderna ed efficiente, senza dover sostenere costi. Inoltre sarà un’occasione fondamentale per la Capitale per adeguare e completare opere e servizi, anche in termini di mobilità urbana».
«L’area di Tor di Valle si trova in prossimità del Tevere – ha dichiarato Federico Rocca responsabile enti locali Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale -, primo aspetto che dovrà essere valutato, inoltre bisognerà verificare la compatibilità con tutti i piani vigenti in materia urbanistica e ambientale. Poi la via Ostiense è una della strade più pericolose e trafficate della città, tale aspetto dovrà essere valutato con molta attenzione. Servono infrastrutture importanti e un migliore servizio del trasporto pubblico locale a iniziare dalla Roma-Lido. Tutti questi elementi ci fanno pensare che c’è ancora tanta strada da fare».
Anche Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio, pone attenzione affinchè non ci sia uno scempio del territorio: «Lo stadio può rappresentare una straordinaria opportunità. Valuteremo con grande attenzione e severità la fattibilità e l’impatto urbano del progetto. Dovrà esserci un equilibrio tra interessi privati e pubblici in termini di infrastrutture urbane, mobilità e servizi».
MOBILITÀ CICLISTICA – Alla presentazione c’era anche BiciRoma che ricorda: «Sull’argine del Tevere c’è la pista ciclabile che andrebbe salvaguardata, riqualificata e valorizzata cosa che ci aspettiamo e che Zanzi (ceo dell’As Roma) ha accolto con favore, anzi ha ipotizzato anche la possibilità di collegare lo stadio con la ciclabile e i relativi parcheggi all’interno, così che l’impianto possa essere raggiunto anche in bici».
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE – «Il nuovo avveniristico progetto dello stadio per la nostra Roma ci mette, nella condizione particolare di rigorosi ambientalisti e di ferventi romanisti, di dovere auspicare una sostenibilità totale del progetto per quanto riguarda i materiali utilizzati, la sostenibilità energetica dell’impianto, la possibilità di accedervi utilizzando il trasporto su ferro e infine la necessità di verificare scrupolosamente la compatibilità urbanistica ed ambientale della location. Modernità significa soprattutto una “visione Green” del progetto» è la posizione degli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Fabio Granata.
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