È certamente comprensibile l’attenzione del sindaco Ignazio Marino al progetto del nuovo stadio della Roma. Cosa meglio del tifo calcistico può risollevare la sua immagine che si è andata via via appannandosi sotto il peso dei tanti guai della Capitale?
CABINA DI REGIA – Così oggi, con la consueta assertività, ha confermato che è pienamente operativa una sorta di cabina di regia coordinata dall’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo. «Si sta lavorando e penso che nelle prossime settimane avremo il progetto cantierabile in modo che possa essere rispettato il calendario promesso, che sarà stringente e rigoroso» ha detto a margine di un evento della Lazio.
Per il senso comune, cantierabile sta a significare che dopo 30 giorni tutto è pronto per cominciare a scavare e già immaginiamo uno stuolo di macchinari pesanti all’opera nell’area individuata e da qualcuno contestata.
A TUTTA VELOCITÀ – Noi, che alla fulminea rapidità decisionale delle pubbliche amministrazioni crediamo poco soprattutto in materia di costruzioni, eravamo rimasti al progetto presentato a fine marzo, un plastico esibito alla stampa cui era seguito un profluvio di dichiarazioni entusiastiche di esponenti della politica sempre pronti a mettere il cappello su qualunque iniziativa, sia pur futuribile, che affascini ed ecciti le tifoserie.
TEMPI BREVI – Allora Marino si prese 90 giorni per valutare il progetto dello stadio di calcio della As Roma, ma evidentemente i tempi si sono accelerati perché, almeno a sentire il sindaco, si sono accorciati di un mese. Onde non creare dissapori con la tifoseria della Lazio il sindaco ha bensì fatto sapere di non aver avuto alcun incontro o richiesta da parte dei vertici della squadra, ma di non essere “assolutamente” contrario all’eventuale uso del Flaminio per i biancocelesti.
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