«Ora ci penso». Stanno destando non poche polemiche quelle tre parole lanciate da Mattia Destro all’indirizzo del ct Cesare Prandelli, come risposta alla domanda di fare da riserva per i Mondiali e partire per il Brasile.
LA STORIA – Destro ci è indubbiamente rimasto male per la non convocazione. Lui come Giuseppe Rossi esclusi per motivi diversi, per scelte fisiche e tecniche, ma uguale conclusione: un boccone amaro che fatica ad andare giù. Non è una bocciatura, ma sono di sicuro rimandati.
Destro, però, ha rifiutato la partenza con gli azzuri (Ranocchia invece ha accettato). «Gli ho chiesto se eventualmente fosse disponibile a venire in Brasile a fare la riserva – ha spiegato il ct Prandelli – e mi ha detto “ci penso”. Non voglio dare giudizi, ma giusto chiarire la posizione. Tre giocatori sono venuti a Coverciano pensando di essere fuori dai 23 e sono dentro».
L’eventuale sostituzione in caso di infortuni è possibile fino a 24 ore prima del debutto in Coppa del Mondo per un problema fisico serio e accertato dai medici della Fifa.
MALUMORI – A molti non è piaciuta la risposta di Destro, che aveva sicuramente una grande chance ma che ne potrebbe avere ancora in futuro. Il suo atteggiamento è stato “bocciato”, lui però si è sentito sottovalutato e ha scelto di continuare ad allenarsi a Trigoria come riserva.
Un atteggiamento sbagliato da parte di un giovane? Può darsi, l’ha presa male, ha reagito d’istinto e ha fatto una scelta, forse non la più corretta, ma per alcuni versi va capito. Prandelli gli ha detto di restare a disposizione fino al 13 giugno e di seguire un programma di allenamento dei preparatori della Nazionale. Così Destro sarà da solo a Trigoria a tenersi in forma in attesa di una chiamata. Non era meglio volare in Brasile e stare con il gruppo azzurro? Forse non avrebbe giocato il Mondiale, ma sarebbe stato un gesto di maturità e un periodo di grande formazione.
(Foto Tedeschi)
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