«Consegneremo l’esame del progetto dello stadio della Roma entro il 27 agosto, ma stiamo già facendo la richiesta per la conferenza dei servizi che pensiamo di fare entro la fine di questo mese» A parlare è l’assessore capitolino alla Trasformazione urbana, Giovanni Caudo durante l’inaugurazione della “Casa della città”.
CASA DELLA CITTÀ – Si tratta di una vera e propria “casa di vetro” dove vengono esposti i progetti più importanti portati avanti dal Comune, riguardanti la valorizzazione del patrimonio pubblico e la rigenerazione urbana, dislocati in vari pannelli come si trattasse di una mostra. Lo spazio – che si trova nella sede del dipartimento Patrimonio a Ostiense, nel cuore del Campidoglio 2 in piazza Giovanni da Verrazzano 7 – è di oltre 650 mq e comprende una sala convegni, un’aula didattica, una zona ristoro e un’area espositiva dove sarà possibile anche organizzare eventi.
LO SPAZIO ESPOSITIVO – I primi due progetti a trovare spazio nella “Casa della città” sono il nuovo complesso del Campidoglio 2 e la proposta del nuovo stadio della Roma. Tra i pannelli, inoltre, alcuni dei principali programmi del dipartimento Patrimonio, come Mpic, la mappa del patrimonio immobiliare comunale, una piattaforma digitale per la gestione e il censimento di tutti gli immobili di Roma Capitale. Per la prima volta questi dati saranno liberamente consultabili dai cittadini. Sarà insomma un luogo trasparente di incontro e scambio, dove i cittadini saranno liberi di acquisire informazioni sull’operato di Roma Capitale e sui progetti sul territorio. Ci sarà anche una postazione video.
LO STADIO – Nell’area dedicata allo stadio della Roma si trovano pannelli e render del progetto, stampati, planimetrie, postazioni touch screen su iPad e un plastico. In questo modo progetto e studio di fattibilità del nuovo stadio sono a disposizione dei cittadini, che potranno così visionare tutto il materiale prodotto e consegnato al comune in questi mesi.
IL SINDACO MARINO – Parlando dello stadio il sindaco di Roma Ignazio Marino ha detto di aver chiesto all’assessore Caudo «che tutta la parte burocratica di esame delle carte venga fatta nel modo più rigoroso possibile nell’interesse della città e che venga completato non in tempi biblici e neanche nei tempi previsti dalla legge che sono di 90 giorni. Ho chiesto che venga tutto fatto in un margine di 70 giorni, un tempo del 25% inferiore di quello che la legge ci concede (che è di 90 giorni)». (Fonte Dire)
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