Sabatini si sta occupando di calciomercato, e così in attesa che qualcosa si sblocchi per Basa (il Lille vuole trattenerlo cedendo Origi e Kalou) ma anche per Benatia, il suo presidente James Pallotta si occupa di altri fattori: in primis le novità sul progetto del nuovo stadio e le questioni che riguardano la Figc.
STADIO – Mentre da un lato arrivano le critiche di Legambiente e si torna a parlare delle problematiche legate ai trasporti e alle infrastrutture che faranno da cornice alla costruzione dello stadio della Roma a Tor di Valle, l’assessore all’urbanistica di Roma Capitale Giovanni Caudo ha parlato a Teleradiostereo sottolineando che «per rispettare la scadenza dei 70 giorni chiesta dal sindaco Marino concluderemo i lavori sul progetto entro il 27 di agosto».
Caudo ha inoltre sottolineato che lo stadio «potrà essere costruito in meno di due anni». Ci sarà una conferenza dei servizi per il 31 di luglio «dove chiederemo tutti gli elementi perché il progetto possa essere realizzato nel rispetto degli oneri e che possa andare in Regione» ha detto Caudo. Insomma l’Amministrazione lavorerà nell’interesse della cittadinanza e non solo dei tifosi e assicuererà che «nel momento in cui si apre lo stadio bisognerà essere in grado di arrivarci con tutte le infrastrutture previste».
Per quanto riguarda le scadenze, Caudo spiega che dopo lo studio di fattibilità «andrà presentato il progetto vero e proprio alla Conferenza dei Servizi Regionale. Il 31 luglio verranno date ulteriori prescrizioni, tra cui quelle ambientali, in modo che il progetto definitivo abbia le caratteristiche necessarie». E sui costi Caudo parla di un totale per lo stadio di 341 milioni di euro, mentre le opere ammontano a 270. Considerando anche l’intervento edilizio, l’investimento totale sarà di miliardo di euro».
FIGC – Proprio il portale della Roma ha pubblicato un comunicato del presidente James Pallotta, che parlando di Figc ha dichiarato: «L’As Roma è a favore dell’assoluto rinnovamento di governance, regole e uomini che fino ad oggi hanno gestito il calcio italiano portandolo ad una perdita di credibilità ed interesse sul mercato domestico e ancor di più su quello internazionale. In questo senso riteniamo che la soluzione delle problematiche debba essere affidata a personaggi autorevoli e indiscutibilmente distanti dalle logiche che fin qui non hanno prodotto soluzioni».
Dichiarazioni che arrivano proprio nel giorno in cui De Laurentiis e Agnelli concordano sul fatto di giocare la Supercoppa Italiana in Italia e non all’estero, ma neanche a Roma. Napoli e Juventus, quindi, dopo quanto successo anche in Coppa Italia potrebbero giocarsi il trofeo a Milano. De Laurentiis ritiene la capitale una «sede non ideale per giocare questa partita». Insomma su una cosa sono tutti d’accordo: servono cambiamenti.
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