As Roma, Daniele De Rossi: 100 candeline, una dedica e un sogno

È il primo giallorosso a tagliare un traguardo così importante. In futuro? Non esclude la possibilità di cambiare ruolo in campo

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Daniele De Rossi come Gigi Buffon, Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Andrea Pirlo e Dino Zoff. Il giocatore dell’As Roma viaggia verso le 100 presenze in azzurro, traguardo che toccherà domenica, quando è probabile, anzi quasi certo che Conte lo schiererà titolare nel match contro la Croazia.

CENTENARI – De Rossi si appresta a spegnere le cento candeline azzurre timbrando una presenza davvero importante per la sua carriera, a dieci anni dall’esordio con la maglia dell’Italia, avvenuto nel settembre 2004 a Palermo contro la Norvegia con tanto di gol. E chissà se anche domenica si farà questo regalo.  Ma il suo traguardo è anche della Roma, è il primo giallorosso che raggiunge questo obiettivo, e vanno anche ricordati i 16 gol realizzati, che lo rendono il cannoniere più prolifico dell’Italia di Antonio Conte

LE SUE PAROLE – «Quando ho iniziato a giocare – si legge nel comunicato del sito della Figc – era sicuramente qualcosa di inimmaginabile pensare di raggiungere le cento presenze in azzurro. È un traguardo che porterò nel cuore, soprattutto quando sarò vecchio e avrò smesso. Magari verrò superato da qualche giovane che è qui adesso con noi, ma sarà comunque un qualcosa che rimarrà per sempre nel mio cuore, perché vuol dire che ho fatto parte della storia del calcio italiano».

RICORDI – Come non ricordare la finale mondiale vinta in Germania nel 2006 contro la Francia, dove lui è stato uno dei rigoristi. «È stato il punto più alto della mia carriera. Ora mi aspetto di vincere l’Europeo con la Nazionale, qui c’è un gruppo che vuole questo e un allenatore che pensa solo a questo. Poi valuterò cosa fare». Un bel sogno da realizzare per De Rossi, ma c’è anche una dedica per questo traguardo: «Il pensiero va all’amico  Emanuele Mancini, un calciatore della Lupa Castelli Romani. Siamo partiti insieme nel settore giovanile della Roma ed è la persona migliore che abbia incontrato nella mia vita: un calciatore molto sfortunato, che ha subito tanti infortuni, uno dei quali anche recentemente. Magari con meno infortuni avrebbe calcato palcoscenici diversi e forse oggi sarebbe stato al mio posto».

RUOLO IN CAMPO – Intanto l’Italia deve ricominciare a vincere e lui è pronto anche a coprire altri ruoli: «Mi reputo all’altezza di giocare come difensore centrale, una sorta di libero. Mi sentirei in grado di farlo qualora ci fosse bisogno. Se questo mi allungherà la carriera? Non lo so».

 

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