La Roma si toglie i suoi “buffi” come si dice da questa parte. Per l’esattezza
sono 175 i milioni che domani andranno a rifinanziare la Società Giallorossa.
L’INTERVISTA – Oggi ai microfoni di “Te la do io Tokyo” è intervenuto Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24ore, per analizzare l’operazione Goldman Sachs – Unicredit, di rifinanziamento dell’AS ROMA, in programma per domani 12 febbraio.
L’ANALISI – E’ un’operazione da 175 milioni, di cui 120 serviranno a “rottamare il debito” che la Roma americana ha accumulato in questi anni. Gli altri 50/55 serviranno per la gestione corrente, gli ingaggi e qualche operazione di mercato. E’ un’operazione comune, anche l’Inter – per fare un esempio recente – lo ha fatto poco tempo fa”.
Con questo tipo di operazione si accetta una sfida con il Mercato perché si crea una nuova Società in cui finisce “la polpa” della Società – il marchio, i ricavi dai diritti tv e le sponsorizzazioni – i cui ricavi servono a pagare gli interessi. La sfida è quella di pagare il dovuto entro i 5 anni e, magari, insieme, rafforzare la squadra”.
Sullo sfondo, poi, c’è lo stadio per cui si dovrà fare un’operazione ulteriore: circa 300 milioni che verranno chiesti ai privati, come investimento. La proprietà, infatti, non sarà di AS Roma, ma della controllante americana. Questa struttura (lo stadio – NdR) serve anche a non caricare su AS ROMA altri debiti – e ci può stare – ma ad una Società del genere avere un immobile all’interno sarebbe un elemento in più .Non è, questa, un’operazione atipica: nel 2005 il Manchester United è stato comprato a debito, ma, rafforzando la squadra, è riuscito a pagare interessi anche del 50/60 %. La sfida è quella, anche se è difficile raggiungere quei livelli. I flussi di cassa di questo asset serviranno, dunque, per pagare gli interessi e per accantonare quote di capitale necessarie a restituire i 175 milioni».