Il tecnico della Roma Rudi Garcia fa harakiri davanti ai giornalisti. Ma qualcuno vuole vederci un messaggio di impulso alla società Di certo non deve essere piaciuto al presidente Pallotta il suo discorso.
IL DISCORSO – «Non serve illudere la gente: c’è grande differenza tra obiettivi e ambizioni. E gli obiettivi devono coincidere con i mezzi del club. La logica portava a dire di puntare alla Champions. Anche se poi il secondo posto non è stato scontato: siamo solo la 5a potenza economica in Italia». Dietro a Juve, Milan, Napoli e Inter. Gira il dilemma al presidente: «Giovedì c’è un appuntamento importante con Pallotta a Londra: dopo avremo più parametri sulla prossima stagione. Ma da quando sono qui ho saputo che noi dobbiamo vendere prima di comprare. Penso che sarà ancora così, ma su questo punto solo il presidente e i dirigenti possono dare certezze. Non è un messaggio alla società. Sono solo fatti. Non mi è stato promesso niente, sono sotto contratto e sto lavorando per l’anno prossimo. Dopo l’incontro bisogna però essere chiari sulle nostre possibilità: spero saranno immense in futuro, ma non credo per il prossimo anno. Vediamo che cosa dice il presidente. Io sono il primo degli ambiziosi, altrimenti non sarei qui». «Siamo i primi di un torneo a 19 squadre. Sono fiero di aver raggiunto l’obiettivo Champions. Ma dopo il record di punti dell’anno scorso tutti hanno considerato la Roma candidata allo scudetto. La stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. La Juve è fuori concorso. Irraggiungibile. E’ abituata a vincere, ha una potenza economica, sportiva, psicologica molto più importante della nostra. E il suo stadio. Il prossimo anno il gap sarà ancora superiore. Loro hanno preso tanti soldi dalla Champions e noi siamo costretti a rispettare il fair-play finanziario. Poi un incidente statistico può accadere»
ATTACCO AI TIFOSI – «Sono stupito di vedere che la mia squadra, seconda per 34 gare, abbia ricevuto tante critiche anche dai tifosi. Ricordo quanto accadde dopo Roma-Fiorentina. E’ facile essere con noi quando le cose vanno bene. Nel momento in cui era importantissimo avere il sostegno di tutti, non lo abbiamo avuto. Non mi è piaciuto. E non voglio che accada di nuovo».