Non è stato tanto il passaggio al Milan ad infastidire i tifosi (anzi…), quanto la sua presunta fede laziale. Un “problema” che ha spinto alcuni romanisti a compiere dei gesti minatori e provocatori che non potranno passare inosservati. Ad Alessio Romagnoli, fresco di trasferimento in rossonero, alcune persone hanno riservato dei messaggi affatto carini. E pericolosi per il futuro…
LE SCRITTE – “Romagnoli laziale, presto il tuo funerale” è la scritta che campeggia da poche ore nei pressi della sua abitazione ad Anzio, sul litorale di Roma. Il tutto dopo la valanga di insulti su Facebook alla vista di una foto che ritrae il difensore con la maglia della Lazio. Un’altra scritta in via Vinicio recita “Romagnoli come Zanardi“, alludendo al pilota automobilistico italiano che ha tragicamente perso l’uso delle gambe. Che il calciatore si sia allontanato dalla capitale, a questo punto, è stato un bene per tutti: per la società che incasserà circa 30 milioni dalla sua vendita, per lui che potrà vivere con serenità a centinaia di chilometri da possibili grattacapi e per i tifosi che non accettavano l’idea di un laziale in maglia giallorossa. L’idea, comunque, è che con questo episodio si sia oltrepassato il limite.
GERSON – Intanto il neoacquisto Gerson è sbarcato a Roma. Il centrocampista, che non potrà essere a disposizione di Rudi Garcia prima di gennaio 2016 e resterà ancora cinque mesi al Fluminense, è atterrato a Fiumicino intorno alle ore 7 del mattino e incontrerà oggi i dirigenti e qualche compagno di squadra dopo le visite mediche preliminari (non potrà svolgerle per intero perchè non ancora tesserabile). Ma da ore si parla già di lui per una gaffe sui social network: il giocatore si è scattato una foto con in mano la maglia della Roma con il suo nome e il numero 10, quello che appartiene a Francesco Totti. A placare l’ira (anche in questo caso evitabile) dei tifosi è stato il ds Walter Sabatini: “Ho dato io quella maglia a Gerson – ha rivelato ai microfoni dell’emittente ufficiale Roma Radio – era un argomento per stimolare il giocatore e fargli venire ancor più voglia di Roma, oltre che fargli capire il dolore che tifosi e squadra avranno quando tra non molto tempo Totti non giocherà più. Con quella maglietta ha voluto esibire orgogliosamente il meglio che la Roma offre al calcio mondiale. Le giocate di Totti non sono replicabili, forse tra quindici anni rivedremo assist come quello per Gervinho a Valencia di qualche giorno fa”.
IL MERCATO – Edin Dzeko è ufficialmente un calciatore della Roma: l’attaccante bosniaco, che ha scelto la maglia numero 9, ha firmato ufficialmente un contratto quinquennale da 5 milioni di euro annui (il secondo stipendio più alto dopo quello di De Rossi), per un’operazione dalle cifre sensazionali. Prestito oneroso a 4 milioni e obbligo di riscatto a 11 milioni a fine stagione, al raggiungimento della seconda presenza ufficiale in giallorosso. Per un totale di 15 milioni di euro, cifra ben inferiore ai circa 30 inizialmente richiesti dal Manchester City per lasciarlo partire. Dzeko potrà dunque far parte dell’open day del 14 agosto all’Olimpico, in cui verrà presentata la squadra. Ma il lavoro di Sabatini non è ancora finito: il terzino del Paris Saint-Germain Lucas Digne è già romanista, ma i francesi non lo lasciano partire prima di essersi assicurati l’alternativa Kurzawa dal Monaco. E si lavora a fari spenti per il difensore centrale con cui sostituire il partente Yanga Mbiwa. In uscita ore decisive per Destro al Bologna.
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