Rudi Garcia a rischio? Questa volta forse sì, anche se forse qualcuno in casa Roma al momento preferisce dire di no. Ma una cosa è certa, al presidente James Pallotta e al ds Walter Sabatini questa sconfitta con il Barcellona non è andata giù. Più che altro per i modi, per l’atteggiamento.
SOTTO ESAME – Insomma perdere con il Barca ci sta, ma magari non in questi modi. E allora figuracce in Europa, o comunque un’altra stagione senza trofei il presidente non la vuole e corre subito ai ripari. Si parla di una sorta di ultimatum, in cui il tecnico e la squadra saranno obbligati a portare risultati. Garcia ha sempre intascato la fiducia del presidente, sia in estate che dopo altre prestazioni incolore, ma questa volta la sensazione sembra diversa.
Potrebbero essere decisive per il suo futuro in giallorosso le prossime gare della Roma, tra cui quella del 9 dicembre in Champions con il Bate Borisov che a questo punto vale il passaggio al turno successivo a quello della fase a gironi e poi quella del 13 dicembre contro il Napoli per il campionato. Champions e sfida scudetto avranno due pesi importanti, ma Garcia sarà comunque osservato speciale anche nelle gare contro Atalanta (domenica all’Olimpico) e Torino (5 dicembre in trasferta).
IPOTESI – E si scatena subito il toto-allenatore. Chi prenderà il posto di Garcia in caso di esonero? Si fanno i nomi di Luciano Spalletti, di Fabio Capello (due ritorni), ma sono liberi anche Walter Mazzarri, Guidolin, Prandelli e Lippi (sempre che abbia voglia di tornare in panchina). Ma il sogno ha un altro nome: Carlo Ancelotti, che si è preso un anno di riposto, ma che magari davanti a questa chiamata potrebbe decidere di rientrare prima del previsto.
In ogni caso Pallotta a dicembre sarà a Roma e seguirà la sfida di Champions, il passaggio agli ottavi è il primo obiettivo stagionale e se Garcia dovesse fallire allora l’addio sarebbe davvero vicino. Pallotta è stato chiaro, vuole un cambiamento di rotta, anche se qualcuno abbassa i toni riferendo solo un confronto e un chiarimento ma nessun ultimatum. Come sempre sarà il campo a dare il verdetto.
Di sicuro è stato molto chiaro anche il ds Walter Sabatini, che non vuole una squadra che si pianga addosso, ma riprenda in fretta la sua corsa: «Già da domenica – ha detto il dirigente – contro l’Atalanta dobbiamo saper porre immediatamente rimedio a un risultato come questo, senza piangerci addosso e senza parlare di autostima crollata. Di sicuro i calciatori della Roma possono fare molto molto di più e lo sanno. Tireranno subito fuori il massimo, come hanno sempre fatto».
[form_mailup5q lista=”as roma”]