Anche se la matematica non la condanna ancora, la Roma può dire definitivamente addio ai sogni (seppure remoti) di scudetto. Finisce qua, insomma. Ai giallorossi riesce l’impresa di perdere due volte in soli 90 minuti, pareggiando in casa contro l’Atalanta (1-1) e vedendo la Juventus scappare a +8 in classifica.
Gli uomini di Spalletti devono però prendersela prima con se stessi, avendo regalato 45′ ai nerazzurri, e poi con la sfortuna, per i due clamorosi legni colpiti da De Rossi e Nainggolan quando la gara si era rimessa in carreggiata.
Nel caldissimo pomeriggio dell’Olimpico, con la Sud tornata a riempire la curva in campionato dopo quasi due anni, c’erano tutti gli ingredienti per vedere del bel calcio, grazie ai giovani campioni di Gasperini che alla fine torna a casa con un bel punto per l’Europa. Merito soprattutto della prima parte di gara condotta in modo brillante, con un nuovo modulo (3-5-1-1) figlio delle squalifiche (Gomez) e dell’infermeria (Spinazzola, Zukanovic, Berisha) e una condotta di gara accorta e micidiale nelle ripartenze. D’altronde, correre contro la Roma di questa parte di stagione basta e avanza. Spalletti, oggi alla 400ma in A, lo aveva detto alla vigilia che Gasperini sarebbe stato un ‘cliente’ difficile da superare e non sbagliava.
I nerazzurri, pur meno belli di altre volte, all’Olimpico hanno fatto vedere perche’ fanno parte dell’e’lite del campionato, nonostante le cessioni e l’infermeria. Il problema semmai, per l’allenatore giallorosso e’ quello ricorrente: affidarsi ai soliti noti, nonostante la tantissime gare disputate e i tanti km percorsi in 8 mesi e in tre competizioni. Il tecnico toscano torna alla difesa a 4, complice il forfait di Emerson, recupera De Rossi a centrocampo, con Salah, Nainggolan e Perottti dietro Dzeko.
Pronti via e subito un brivido per la Roma al 2′ con Petagna che elude il fuorigioco e mette in mezzo per Hateboer murato all’ultimo da Manolas. L’Atalanta dei giovani non soffre del complesso Olimpico, e’ messa bene in campo, chiude gli spazi e riparte, cosi’ al 22 Conti si beve Rudiger sulla sinistra, mette in mezzo per l’accorrente Kurtic che non lascia scampo a Szczesny. La Roma invece ha zero idee e niente corsa: Kessie marca a uomo Nainggolan bloccando lo sbocco prediletto della manovra giallorossa e Kurtic pressa il portatore di palla levandogli aria e idee, normale che i primi 45′ finiscano con i nerazzurri avanti. Nella ripresa entra in campo un’altra Roma, dentro Bruno Peres per Manolas (con Rudiger che sfila centro), ma al di la’ del cambio e’ proprio un’altra musica. E al 4′ lo spartito suona gol: perfetto cross di Perotti per la testa di Salah che rimette al centro per Dzeko che solo soletto infila Gollini. La rete rivitalizza l’ambiente e De Rossi per poco non fa venire giu’ l’Olimpico con una sforbiciata che prende il palo (9′). Poi e’ la volta di Nainggolan prendersela con la sfortuna per un bolide che centra la traversa e torna in campo. Spalletti le prova tutte e a 12′ dal termine mette dentro anche El Shaarawy e Totti (per lui appena 8′) ma il miracolo dell’anno scorso quando il capitano riacchiappo’ la partita all’ultimo stavolta non riesce. E il triplice fischio di Giacomelli sembra fatto apposta anche per le speranze e i sogni del popolo giallorosso.
“Nel primo tempo abbiamo giocato sotto le nostre potenzialità, abbiamo fatto un giro palla troppo lenta e abbiamo avuto poca qualità. Nel secondo abbiamo fatto meglio e meritavamo di più. Questi rischiano di essere due punti persi e basta”. Così l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, dopo il pareggio con l’Atalanta. “Questa squadra ha grandi potenzialita’, il gruppo e’ forte ma probabilmente potevamo fare meglio nella gestione della palla – ha aggiunto il tecnico toscano ai microfoni di Premium Sport -. Aver cambiato spesso formazione e modulo forse non ci ha aiutato a trovare quei meccanismi che le squadre che giocano sempre allo stesso modo hanno molto collaudati”. “Vincere uno scudetto a Roma ne vale dieci in altri club? Non lo so se sia così, io qui ho avuto la possibilità di lavorare, ci ho messo tutto me stesso ma poi alla fine tireremo le somme. Per ora non è un risultato da buttare via, nè un gran risultato perchè siamo usciti dalle due coppe: e alla fine qualcuno deve prendersi le proprie responsabilità”.