Una pedalata di 4 anni e 100 mila chilometri per due atleti capitolini, un’impresa mai tentata: “Dai sette colli ai sette passi”. Daniele Carletti e Simona Pergola partiranno per questa avventura il prossimo 12 luglio da piazza del Campidoglio, con il sindaco di Roma Ignazio Marino a dare il via a questa impresa.
IL VIAGGIO – Il percorso prevede il passaggio per 52 paesi, 7 valichi montani tra i più alti al mondo, oltre 3.500 metri ma con punte più di 5.000 metri in Perù e Tibet e senza nessun autoveicolo al seguito, e con un carico di circa 40 kg a persona.
«Le prime pedalate saranno lungo gli ottocento chilometri necessari per raggiungere e superare i 2.802 metri del Col de La Bonette, in Francia – spiega Daniele Carletti –. Poi il viaggio proseguirà verso est e, sull’Himalaya, raggiungerà i 5565 metri del Semo La Pass, il punto più alto di tutto il percorso».
IL PERCORSO – «L’intera tratta italiana si articolerà lungo la via Francigena – aggiungono i ciclisti romani -, toccando tutti i piccoli comuni che ogni anno accolgono i molti pellegrini che ne percorrono il cammino. Raggiunto il primo passo al confine con la Francia, percorreremo l’intero arco alpino verso l’est Europa, “scendendo” dolcemente lungo la Ciclovia del Danubio ci addentreremo, attraverso la Russia, in Asia per passare la Cina in direzione del sud est Asiatico».
«Sfidando il clima caldo e monsonico di India, Vietnam, Thailandia e Indonesia ci imbarcheremo per l’Australia – raccontano -, pedalando nelle terre degli animali più pericolosi del mondo raggiungeremo la costa sud per ripartire nuovamente alla volta del nord America. Indossando nuovamente abiti pesanti sorvoleremo l’oceano per approdare nelle fredde terre dell’Alaska. Ci prepareremo quindi per affrontare i 30.000 km della Transamericana e i continui cambi climatici presenti nel vasto tratto che ci porterà fino in sud America alla Terra del Fuoco. Il tempo di visitare la fine del mondo e ripartire nuovamente verso nord in direzione del Brasile, per imbarcarci e raggiungere il sud Africa. Il viaggio poi proseguirà risalendo le terre dell’Africa orientale per rientrare in Italia, a Roma, attraverso la via Francigena del Sud».
L’IMPEGNO SOCIALE – L’impresa che Simona e Daniele, atleti dell’Asd Gruppo Sport Natura, tenteranno di compiere va però oltre ogni record sportivo, perchè si faranno rappresentanti di tre obiettivi sociali: un turismo ambientale ed ecosostenibile e nel pieno rispetto degli usi e delle abitudini dei paesi che toccheranno (turista responsabile); visiteranno i 5 continenti portando con sè il simbolo della campagna “Riparte il futuro” di Libera, un braccialetto bianco che rappresenta la lotta alla corruzione; e cercheranno di sensibilizzare all’uso della bicicletta, raccogliendo fondi per World Bicycle Relief, che fornisce di “pedali” le popolazioni del terzo mondo.
LA COMUNICAZIONE – Per avere una certezza nelle comunicazioni i due atleti romani avranno a disposizione un moderno alimentatore fotovoltaico. Ma sarà importante il messaggio che proprio questo viaggio vuole dare: che la bicicletta è davvero un mezzo di movimento sicuro e che fa bene alla salute, un messaggio per le amministrazioni delle città che dovrebbero investire di più in piste ciclabili e sicurezza dei cittadini, per evitare l’uso smoderato delle automobili e favorire l’attività sportiva e un altro modo di vivere la città e di muoversi nella quotidianità.
LA SPERANZA – Insomma il viaggio di Daniele Carletti e Simona Pergola, che non è proprio una vacanza, sarà una linea continua che parte dai colli di Roma, tocca il mondo e torna nella capitale. Oltre un anno di lavoro per mettere a punto tutti i dettagli di questo progetto. Cosa si aspettano al loro ritorno? «Di trovare un paese diverso da quello che lasciamo».
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