Arti marziali, ecco Shaolin Quan Fa col monaco guerriero Shi Yan Hui

Sabato e domenica appuntamento alla Fondazione Santa Lucia con la prima edizione del torneo

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Direttamente dalla sacra culla cinese del Kung Fu, il leggendario Monastero Shaolin, noto in tutto il mondo per essere frequentato dai massimi esperti di arti marziali e già protagonista di numerosi libri, film e videogiochi, arriva a Roma il 1° Torneo “Shaolin Quan Fa”, kermesse agonistico-formativa dedicata alla millenaria disciplina orientale che si terrà sabato 10 e domenica 11 gennaio presso l’impianto sportivo della Fondazione Santa Lucia.

L’EVENTO – Una due giorni di manifestazione organizzata dall’Associazione Shaolin Quan Fa del monaco di 34° generazione il Maestro Shi Yan Hui, che vedrà la partecipazione di 20 centri Shaolin italiani e si articolerà anche attraverso momenti di incontro, stage ed esibizioni sulla cultura e la filosofia orientale ispirata agli insegnamenti del buddismo zen, con particolare approfondimento ai benefici che l’unione tra esercizio fisico e spirituale insieme alla medicina tradizionale cinese possono apportare in campo scientifico per la cura di numerose malattie.

LE GARE – In rappresentanza delle 20 scuole Shaolin in arrivo da tutta Italia saranno circa 40 gli atleti impegnati nel torneo, che presso la palestra di basket della Fondazione Santa Lucia si confronteranno in gare individuali e a squadre nelle specialità mani nude e armi attraverso l’esecuzione di una sequenza di movimenti tesi a conseguire il maggior punteggio possibile: i partecipanti saranno valutati dal Maestro Shi Yan Hui e da una giuria composta da tecnici e allenatori.

SHAOLIN – Il Kung fu Shaolin rappresenta una sintesi tra esercizio fisico e meditazione spirituale, movimenti e tecniche tramandati per millenni dai monaci divenuti “guerrieri” contro i nemici che minacciavano il monastero di Shaolin, costretti a sviluppare oltre alla meditazione dinamica anche un senso del combattimento utile nelle pratiche di autodifesa.

«La Shaolin Quan Fa è nata con l’obiettivo di creare un ponte tra l’originale cultura di Shaolin e la cultura Italiana – spiega il Maestro Shi Yan Hui, membro del team internazionale dei monaci guerrieri e adesso Rappresentante Ufficiale del Tempio per l’Italia – il nostro programma di formazione e allenamento consente a tutti gli appassionati di conoscere le arti marziali di Shaolin ma anche la meditazione, il qi qong, la medicina tradizionale cinese e la filosofia del buddismo Zen. Le gare permetteranno agli atleti di comprendere i propri errori e migliorarsi nella tecnica, l’ evento nasce come opportunità di conoscenza e condivisione della nostra cultura, per favorire e consolidare l’amicizia e la conoscenza tra i partecipanti e tra tutti coloro che interverranno».

 

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