Una Lazio che mostra segnali di risveglio non va oltre l’uno a uno sul campo del Parma. Il pareggio, tuttavia, va stretto ai capitolini che hanno avuto la supremazia territoriale per tutto il match, ma sono stati puniti da una disattenzione difensiva su calcio d’angolo.
Petkovic, con la panchina traballante, torna al 4-1-4-1 che nella scorsa stagione tante gioie aveva regalato dalle parti di Formello. La Lazio è tutta nel volto e nei piedi di Keita Balde Diao.
Diciotto anni e un passato nel settore giovanile del Barcellona sono solo il biglietto da visita del giovane attaccante biancoceleste.
Dopo aver trascinato la Lazio Primavera allo Scudetto nella passata stagione, adesso si sta affermando nel calcio dei grandi. Dribbling irresisistibile, piedi vellutati e tanto talento hanno lasciato tutti a bocca aperta facendo innamorare anche gli ultimi scettici tifosi.
L’ex canterano ha illuminato la scena al Tardini dove, alla prima da titolare in campionato, ha regalato numeri da campione sbloccando anche il risultato in apertura di ripresa gettandosi su un pallone vagante in area emiliana e insaccando dopo aver dribblato Mirante.
Una rete che coronava quasi un’ora di manovra e di occasioni su cui un po’ l’imprecisione delle punte biancocelesti, un po’ la bravura della difesa gialloblù ha impedito che i tre punti prendessero il treno per Roma.
La Lazio non chiude il match e il Parma ne approfitta con Lucarelli che sugli sviluppi di un corner anticipa Novaretti e insacca.
La mezz’ora di assedio finale non bastano alla squadra di Petkovic per tornare a vincere in trasferta dopo sei mesi, ma la prestazione odierna lascia ben sperare per il futuro.
Il 4-1-4-1 garantisce maggiore equilibrio e pericolosità offensiva, ma manca ancora il cinismo e la cattiveria sotto porta per chiudere i match. Deludono ancora Hernanes e Ledesma.
Il brasiliano è apparso nervoso e, almeno nella prima frazione, ha dimostrato di avere maggiore voglia, ma sempre lontano parente del calciatore ammirato negli anni in biancoceleste.
Adesso arriva la tanto attesa sosta che potrebbe riportare a Petkovic qualche infortunato e soprattutto il tempo per ricaricare le batterie e cementare il gruppo.