«Come può uno scoglio arginare il mare…» cantava Lucio Battisti e, calcisticamente parlando, la difesa della Lazio ha fatto la stessa fine davanti al reparto offensivo di un Napoli tremendamente cinico.
Dopo tre sconfitte consecutive i partenopei sbarcano all’Olimpico con qualche timore e soffrono i venti minuti di partenza lanciata degli uomini di Petkovic. Candreva e Lulic sono come saette sulle fasce, ma la pressione e le almeno cinque conclusioni pericolose verso lo specchio non trovano la via del gol.
Basta un pallone giocabile ad Higuain al 24 per anticipare in spaccata Marchetti e Ciani e per portare in vantaggio la squadra di Benitez. Sessanta secondi più tardi la Lazio reagisce e su una palla sporca in area ospite è Behrami a mettere alle spalle di Reina per il più classico degli autogol.
I capitolini sembrano scrollarsi di dosso una partenza di stagione balbettante. Pareggio che dura fino ad inizio ripresa quando è Pandev con una girata a portare ancora avanti i campani.
Petkovic prova a pescare dalla panchina, ma le mosse non portano l’effetto sperato anzi Cana sbaglia una chiusura e Higuain non sbaglia tutto solo davanti a Marchetti. Con più di un’ora di ritardo, il mister bosniaco getta nella mischia Keita che con un’azione personale riapre il match.
Ma è solo un’illusione perché un’incredibile errore di Ciani regala a Callejon la rete decisiva. Una Lazio che non riesce a trovare qualità e regolarità e mostra una fragilità difensiva incredibile.
Le scelte di Petkovic sono ancora nell’occhio del ciclone soprattutto per le esclusioni dei rientranti Biava e Klose e per il mancato utilizzo dal primo minuto di Keita e Felipe Anderson.
Le voci dalla Svizzera si fanno sempre più intense e l’esperienza del mister di Sarajevo sulla panchina biancoceleste sembra vicina al volgere al termine. Bollini e Reja restano i favoriti per la possibile e immediata sostituzione.
(Foto Roberto Tedeschi)
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