La Lazio di Petkovic contro il Torino di Cerci, giocatore di Valmontone e con un passato anche nella Roma. Una sfida che parla quindi di “capitale” e di due club che hanno bisogno di punti per rialzarsi da una classifica che non sorride.
Non ce ne vogliano a Torino, ma la graduatoria è soprattutto deficitaria per una Lazio (17 punti in 14 gare, contro i 16 dei granata), da cui onestamente ci si aspettava molto di più.
Il Torino però ha una differenza reti che almeno è in pareggio 23 gol fatti contro i 23 subiti, la Lazio ha dati peggiori: solo 19 reti messe a segno e 21 quelle incassate.
E nemmeno a dirlo che la difesa biancoceleste, che fa acqua da quasi tutte le parti, dovrà stare ben attenta proprio ad Alessio Cerci, goleador del Torino, otto centri realizzati nelle 14 presenze, 4 su rigore, 1181 minuti giocati e un secondo posto nella classifica marcatori dietro a Giuseppe Rossi della Fiorentina, che domenica farà visita ai cugini della Roma.
Per trovare un giocatore della Lazio nella classifica marcatori bisogna scendere di un bel po’: a quota 4 c’è Antonio Candreva. La squadra di Petkovic ha troppi problemi: l’attacco non gira a dovere e non va in gol, il centrocampo non copre a sufficienza e la difesa fa errori grossolani come nel caso del Napoli e non solo.
Ma se è pur vero che il miglior attacco è la difesa, almeno secondo alcuni, la Lazio dovrebbe prima pensare a coprirsi e poi ad andare in contropiede o a impostare la manovra in avanti. Certo è che lasciare spazi a uno come Cerci potrebbe essere nocivo.
Petkovic deve trovare in questi giorni le soluzioni migliori, anche perchè sulla sua testa c’è una spada che pende, e Natale è davvero alle porte.
(Foto Roberto Tedeschi)
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