La Lazio torna all’Olimpico e supera per 3-0 il Cesena. Una vittoria mai in dubbio per la squadra di Pioli che ha dominato in lungo e in largo lasciando le briciole agli avversari. Lulic e compagni sono sembrati più organizzati, soprattutto in difesa, rispetto a due settimane fa.
Ottima la prima con la maglia biancoceleste per Edson Braafheid e Santiago Gentiletti, che hanno strappato più di qualche applauso all’Olimpico. Una domenica ricca di emozioni per il popolo laziale. Prima la premiazione di Klose come miglior marcatore della storia dei Mondiali, poi l’inno “So già du’ ore” intonato da Velia Donati, moglie dell’autore scomparso Aldo.
LA PARTITA – Si è passati poi a fare sul serio con la Lazio che è partita forte trascinata da un Candreva in stato di grazie. Il numero ottantasette ha messo in seria difficoltà la retroguardia avversaria. Accelerazioni continue e tiri dalla distanza che non hanno lasciato tranquilla la difesa romagnola. Al 18’, al terzo tentativo, l’esterno di Tor de’ Cenci sfrutta al meglio il cross di Braafheid e con un destro al volo trafigge Leali. Lazio che prova subito a chiudere il match, senza mai subire una reale reazione romagnola. Nella ripresa Bisoli prova a cambiare le carte in tavola, ma sono i capitolini a raddoppiare con Marco Parolo che sfrutta al meglio un cross del solito Candreva e di testa insacca. La Lazio ha poi gestito il match trovando il tris allo scadere: azione personale di Klose sulla sinistra che ha servito al centro Mauri che con una rasoiata mancina ha battuto Leali. La banda di Pioli conquista così i primi tre punti della stagione e rispedisce al mittente le critiche dopo il ko di San Siro. La vera notizia della giornata in casa capitolina, però, è il ritorno allo stadio dei propri tifosi. Circa 30000 persone hanno infatti riempito l’Olimpico non facendo mai mancare il proprio sostegno alla squadra che sul campo ha risposto con una prova maiuscola con un Candreva sugli scudi.
LE PAROLE DEL TRASCINATORE – L’ala della Nazionale azzurra ha poi parlato al termine del match rivelando un retroscena di mercato: “C’è stata la possibilità di cambiare maglia, ma io sono voluto rimanere. In passato, quando sono arrivato, avevo espresso la volontà di diventare una bandiera qui”. Parole da leader indiscusso le sue e che fanno sognare il popolo biancoceleste che ha trovato un nuovo idolo.
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