Ss Lazio, calcioscommesse: Mauri scagionato dalla perizia

Dal telefono del giocatore: «Nessun apparente riscontro con le 20 parole chiave utilizzate dai periti»

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Ss Lazio, Stefano Mauri nessun riscontro per la vicenda calcioscommesse

«Nessun apparente riscontro con le 20 parole chiave utilizzate dai periti». Si conclude così la perizia sul telefono Blackberry di Stefano Mauri. Il giocatore della Lazio sembrava essere coinvolto nel nuovo filone di inchieste del calcioscommesse, lui si era difeso e ora gli viene data ragione.

INCONTRO – La difesa del centrocampista sarà presente a Cremona il prossimo 27 novembre per confrontarsi con l’accusa, probabilmente solo questa udienza prima di mettere la parola fine alle indagini e al rinvio a giudizio per gli indagati per cui si ritiene di avere le prove per un processo per frode o associazione a delinquere.

LE ACCUSE – Era spuntata un mese fa una chat con un chiaro riferimento a un certo Stefano, e questo è bastato per chiamare in causa di nuovo Mauri. Il riferimento è alle partite di Sassuolo e Parma. La chat era stata estratta dal pc di «di Paolo Roberto Palmieri, uno degli indagati, amico di Zamperini e Mauri» come si leggeva sul Corriere dello Sport. «Gli investigatori hanno certificato la presenza di Palmieri a Lecce nei giorni che precedono Lecce-Lazio 2-4 nel maggio 2011 – riportava il giornale -. Nel dialogo tra lui e un tale Stefano160268 si parla di circuiti su cui scommettere, di puntate su Crotone e Triestina».

I SOSPETTI – Diverse le frasi sospette: «E domenica se devono fa 5 pallini… se ti dico vai tu, stai tranquillo… 4 gol o più… o over 4,5… ma non dire niente a nessuno sennò si abbassa tutto». Alla fine della gara si contavano 6 gol. Sarebbe quindi una conferma, secondo gli inquirenti, di un illecito in un match che Mauri ha già pagato con sei mesi di squalifica per omessa denuncia. Ci sono poi dubbi sul Sassuolo che giocava in B (match col Varese del 2011), sul Parma (gara con l’Ascoli nel 2009).

LA DIFESA – «Leggo dalle solite testate giornalistiche approssimative e male informate che il mio nome torna al centro dell’inchiesta, perchè la Procura sospetta che “Stefano160268”, nickname che dialoga con Palmieri coinvolto nel giro delle scommesse, possa essere io». Scriveva sul profilo ufficiale di Facebook di Mauri.

COSA SCRIVE – «Questa cosa è veramente assurda – si legge ancora – e ha dell’incredibile: la Procura di Cremona ha la disponibilità del mio computer personale da più di 2 anni; non ci voleva (e non ci vuole!) molto a verificare qual è l’account Skype che utilizzavo: dall’Elenco utenti Skype é possibile verificare le generalità dell’utente comparso sulle pagine dei giornali, che spero la Procura abbia già trovato, e che certamente non sono io. Non posso credere che testate giornalistiche così importanti, sempre ammesso che la Procura abbia davvero i sospetti di cui si parla, non abbiano svolto le opportune verifiche».

 

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