Quella che poteva sembrare una semplice fatalità, si sta tramutando in una vera e propria maledizione. Il Genoa è ormai la bestia nera della Lazio.
L’INCHINO – Reja, Petkovic e ora Pioli si sono dovuti inchinare, sia all’andata che al ritorno, ai rossoblù. Il match di ieri è un’ulteriore conferma che i biancocelesti sembrano soffrire la sfida proprio a livello mentale. I due miracoli di Perin su Biglia e Candreva hanno fatto riapparire i fantasmi della sfida di Marassi che fu un monologo capitolino, ma che si concluse con la rete di Pinilla e i tre punti che presero il treno per Genova.
L’EPISODIO – La Lazio è stata vittima delle sue paure e così Niang si è involato tutto solo davanti a Marchetti che ha potuto solo stenderlo. Rosso e calcio di rigore trasformato da Perotti. In inferiorità numerica la squadra di Pioli ha comunque sfiorato il pari con il palo colpito da Mauri.
Anche la Dea bendata, quindi, ha girato le spalle alla compagine capitolina sembrata però scarica mentalmente. La squadra vista ieri in campo sembrava la brutta copia sbiadita di quella ammirata solo due settimane fa contro il Milan.
LA CLASSIFICA – Si parlava di un gennaio intensissimo da non sbagliare e Klose e compagni hanno risposto presente. E ora? I sei punti lasciati per strada con Cesena e Genoa fanno male soprattutto alla classifica. Napoli e Roma hanno allungato, mentre la Fiorentina e la Sampdoria hanno superato i biancocelesti. La classifica è corta e il campionato molto equilibrato, ma non è il momento di mollare ora.
Il ko ha messo in secondo piano anche il traguardo raggiunto dall’attaccante tedesco che ha toccato le 100 presenze con la maglia con l’aquila sul petto. Miro ha anche raggiunto quota 20 gettoni in stagione e ora potrà decidere in autonomia se legarsi o meno per un’altra stagione alla Lazio.
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