Ss Lazio, Cataldi e Keita: le due facce della linea verde

Il primo è in grande ascesa ed è finito nel mirino di Antonio Conte, il secondo trova meno spazio rispetto a un anno fa

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Ss Lazio, Keita e Cataldi a confronto

La Lazio della linea verde, di quei giovani che si mettono sotto la luce dei riflettori, e di quei giovani che invece navigano nell’ombra.

KEITA – Da una parte c’è Keita che dopo la bella annata dell’anno scorso quest’anno non sembra decollare almeno dal punto di vista dei gol. Per lui comunque solo 14 presenze in campionato, appena 579 minuti a paragone per esempio con un fedelissimo di Pioli come Parolo 24 presenze e 2275 minuti giocati e 6 gol pur essendo un centrocampista.

In ogni caso da Keita Balde Diao, dopo qualche guaio di inizio stagione tra l’incidente in macchina e via dicendo, arriva anche la squalifica per un turno «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario» ed essendo già diffidato salterà la gara di ritorno a Napoli. Partita che deciderà il futuro della Lazio in Coppa Italia.

Il club biancoceleste ha rimediato anche un’ammenda di 20mila euro perchè in diversi momenti della partita i suoi sostenitori «indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria cori insultanti espressivi di discriminazione territoriale (…) e per avere la società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza».

CATALDI – E poi ci sono ragazzi come Danilo Cataldi che invece in questa annata trovano la loro grande ascesa. Tanto da essere diventato in poco tempo un punto fermo di Pioli ed entrato nel mirino della Nazionale. Sette presenze per il giovane biancoceleste, ma ben 482 minuti giocati in campionato, e con Antonio Conte che ora lo sta tenendo d’occhio.

Cataldi è già nel giro della Nazionale Under 21 di Luigi Di Biagio, ma per l’ex Crotone in questo periodo i complimenti si sprecano: «Gioca da veterano», «ha personalità e tencnica». Dal 24 gennaio ha trovato anche un posto da titolare e pensare che lui è un classico esempio di giovane cresciuto nel settore giovanile biancoceleste, che rimane umile e che dopo le vittorie con la Primavera sogna di vincere qualcosa di importante con la prima squadra. Intanto come dice il Messaggero studia da vicino Ledesma, e chissà che nel futuro della Lazio ci sia già un nuovo regista in erba pronto a prendere in mano la squadra.

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