SS Lazio, Ferrero contro Lotito: può dirmi solo dove compra’ il pesce. E Pulvirenti “deve morire”

Nuova performance del presidente della Sampdoria dai microfoni della Zanzara

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Ne ha per tutti il vulcanico presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Dai microfoni della Zanzara, su Radio 24, “er Viperetta” mostra ancora una volta di non avere peli sulla lingua e, interpellato da Cruciani e Parenzo sulla controversa situazione attuale del calcio italiano, “mena” botte da orbi, metaforicamente parlando, attaccando i presidenti di Catania, Torino e Lazio.

FERRERO SU LOTITO – Bersaglio principale del “veleno” del “Viperetta” sono, per la verità, più che altro i primi due. Del patron biancoceleste, Claudio Lotito, Ferrero dice infatti: «È una brava persona ma lo mettono in mezzo perchè fa notizia. Lavora troppo e si fida di tutti». Il presidente blucerchiato non rinuncia, però, a piazzare una stoccata delle sue: «A me – spiega – nun me po’ consiglia’ niente, non è all’altezza di consigliare niente a nessuno. Al massimo un posto dove compra’ il pesce a basso prezzo».

FERRERO SU PULVIRENTI – Di ben altro tenore le accuse che lancia nei confronti di Pulvirenti. «Questo signore che non conosco – afferma – va radiato dal calcio. Noi stiamo cercando di portare le famiglie negli stadi e lui che fa? Ma come si permette di fare certe cose, di sporcare il calcio? Deve essere radiato, radiato, a me certa gente fa schifo. Gente come Pulvirenti cerca di sporcare la cosa più bella del mondo, il calcio. Ormai ci è rimasto solo questo. Mi fa schifo, mi fa ribrezzo. Buttare la chiave? No, deve morire, è finito, non deve esistere, deve essere radiato lui, la squadra, tutto. È gentaccia. Non esiste, deve morire, non si deve salvare nessuno di questi. Uno che si permette di vendere le partite deve prendere schiaffi tutti i giorni, da tutti».

FERRERO SU PULVIRENTI – Ma, come detto in precedenza, “er Viperetta” ne ha anche per il presidente del Torino, Urbano Cairo: «Lui, come si dice a Roma, ha i soldi “de cioccolata” – spiega –, cioè quando li metti in saccoccia poi si squagliano. È oculato, tirchio. Io invece sono un uomo molto generoso perché vengo dalla povertà. Io sono un uomo molto generoso perché vengo dalla povertà, sono come Robin Hood ma non rubo un cazzo, si sono già rubati tutto. Campo e lascio campare».

 

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