Battuta d’arresto per l’Acea Virtus Roma, che a Brindisi si ferma sul 72-62. Un vero peccato per la formazione di Dalmonte in gioco (19-18, 28-28, 48-42) per tutto il match, ma che proprio nella parte finale ha ceduto ai padroni di casa.
Per la formazione capitolina si tratta della sesta sconfitta stagionale. Non è stata una gara brillante in generale, e alla fine hanno prevalso più le difese. Deleterio il quarto tempo, dove la Virtus va sotto prima di 9 punti, poi addirittura di 15 e la rimonta diventa praticamente impossibile.
Per coach Luca Dalmonte la squadra «nella globalità ha interpretato bene la gara», ma secondo il tecnico «servivano freddezza e presenza, doti mentali che in queste situazioni sono prioritarie per tenere aperta la partita e per controllare la differenza canestri, che a un certo punto era il nostro obiettivo minimo e che non abbiamo gestito, travolti dall’onda fuori controllo che ci ha investito negli ultimi 5 minuti».
Per l’allenatore dell’Acea Virtus Roma il motivo del ko è da ricercare forse più nell’atteggiamento: «Abbiamo smesso di soffrire e di sacrificarci e quel che è successo è sotto gli occhi di tutti. La mediocrità mentale imporrebbe di dire “ci può stare”, l’ambizione, senza che diventi presunzione, ci deve dire che abbiamo buttato un’occasione, visto quel che avevamo fatto fino a quel momento».
Ora prima della Final Eight di Coppa Italia, l’Acea Virtus Roma (22 punti in classifica e a due lunghezze dalla vetta) è chiamata al riscatto nel match di domenica contro l’Avellino (salito a quota 16). Appuntamento alle ore 18.15 al PalaTiziano.
(Foto Tedeschi)
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