Un canestro da tre, è questo quello che pesa alla fine della partita tra Cantù e Virtus Roma, un 83-80 (23-17, 45-40, 68-59) però che porta la squadra di coach Dalmonte all’ottava sconfitta in campionato, dopo una partita molto combattuta e decisa davvero solo nel finale dopo un sostanziale equilibrio (un po’ come all’andata 80-82 per Cantù).
PALLE PERSE – «Con coscienza non si può pensare di vincere al Pianella con 18 palle perse, quelle che hanno dato corsa e 5vs0 a Cantù, quindi punti facili» ha dichiarato Luca Dalmonte, la sua Virtus Roma su questo punto è indifendibile. «Pur essendo riusciti ad azzerare i loro vantaggi – ha aggiunto il tecnico capitolino -, non siamo riusciti a capitalizzare quello che era il senso della partita a causa delle palle perse. Cantù è stata avanti per lunghi tratti, ma nei momenti decisivi e nelle fasi di recupero purtroppo abbiamo lasciato dei possessi determinanti, che abbiamo pagato tanto alla fine».
Pesano come un macigno quindi queste 18 palle perse: «Errore mortale che non dovevamo commettere – ha spiegato Dalmonte -, unito alla poca attenzione sugli uno contro uno. Il play? Non mi lamento dell’assenza di un giocatore chiave. Sono solo arrabbiato per aver perso una partita all’ultimo possesso, pagando tanto gli errori che abbiamo commesso».
CASERTA ALL’ORIZZONTE – Gli 80 punti della Virtus Roma portano le firme di Goss (22), Baron (20), Szewczyk (10), Jones e Hosley (9), Mbakwe (6) e Moraschini (4). L’Acea resta ferma a quota 22 punti con Sassari, in attesa di ospitare sabato alle 20.30 Caserta (all’andata 63-68 per i capitolini), un match in cui si punta solo alla vittoria dopo aver registrato tra Coppa Italia e campionato ben 4 sconfitte consecutive. In pratica la Virtus Roma non vince dal 19 gennaio in casa contro Montegranaro.
(Foto Tedeschi)
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