Col decreto Milleproroghe andare al cinema dal 1 luglio 2011 costerà di più. Entrerà in vigore, infatti, la tassa del cinema, inserita nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe, che prevede “per l’accesso a pagamento nelle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari a un euro”.
Protestano gli operatori delle sale cinematografiche di Roma e Lazio: “In una Roma divisa tra cinema che chiudono e calo degli spettatori, ci mancava pure il decreto milleproroghe del Governo a tagliarci le gambe”.
Per sensibilizzare il pubblico su cause e conseguenze di questa nuova tassa le associazioni dell’esercizio cinematografico stanno attuando una campagna informativa fatta di annunci, inserzioni e spot, come quello ideato dal presidente dell’Anec, Valter Casini, che ha per protagonisti il premier Silvio Berlusconi vestito da Napoleone, il ministro alla Cultura, Sandro Bondi, seduto a gambe incrociate mentre dietro di lui il “Cinema Pompei” cade a pezzi e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, vestito da macellaio che, dietro al bancone, afferma: «Con la cultuva non si mangia».
Gli esercenti stanno anche organizzando una raccolta firme e sono pronti a far ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro un prelievo che definiscono “senza precedenti”: “Stiamo pensando di ricorrere alla Corte di giustizia europea, per opporre, se possibile, uno sciopero fiscale da parte degli esercenti cinematografici. Non possono toglierci l’unica leva di mercato che è il costo del prezzo del biglietto”.
Gli operatori delle sale cinematografiche attenderanno fino al 31 marzo una risposta positiva del Governo. Se non dovesse arrivare, spiegano: “saremmo costretti ad attuare uno sciopero della programmazione dei film italiani”.
Qui l'ironico video di protesta contro Berlusconi, Bondi e Tremonti