Domenica all’ora di punta, sole alto e splendente nel cielo, lunga tavola abbondantemente imbandita all’aria aperta, allegra compagnia intorno ad essa: scenario ideale per Paolo Pitorri, Lorenzo eFrancesco Angelucci, ovvero i Cernit, trio della Capitale attivo dallo scorso anno. Molta semplicità nei loro arrangiamenti acustici (The Niro docet), fatti di voce aperta e scanzonata, appena accennato basso, chitarra protagonista principale e tappeti di tastiere, a creare la più naturale e semplice delle situazioni e delle atmosfere. “Siamo cresciuti a suon di progressive, ereditato dai nostri genitori, rap e grunge – afferma il cantante e bassista Paolo – ma ci piace tutto ciò che non è scontato e non immediatamente fruibile. Se pensate che questo sia tutto o niente è esattamente così”. Decisamente più complicati di come la loro musica appaia a primo impatto. “Il nostro scopo potrebbe essere riassunto in quel miscuglio di input e output che, relegato alla nostra esperienza vissuta, riesce a combattere tutto ciò che non è quello che viene di norma nascosto”. Appunto.
I Cernit rilasceranno a breve il loro lavoro “Cernit, quei bravi ragazzi” ed hanno all’attivo il raggiungimento della finale dell’edizione 2011 del concorso “Giuliano Rock Festival”. “Cercheremo di suonare il più possibile in giro per farci conoscere” conclude il frontman Pitorri. Per portare il loro “acustico spinto” in giro per i club. E regalare qualche sorriso casareccio a molte persone.
Marco Reda
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“Dimmi La Tua Voce” Track