Nel luglio del 2000 stava per diventare un eroe nazionale. Il suo goal contro la Francia nella finale degli europei di calcio non bastò a farci vincere la coppa. Se lo ricordano anche meglio i tifosi della Roma per i suoi tanti goal nei derby contro la Lazio. Marco Del Vecchio è rimasto sempre un campione dentro e fuori dal campo. Animato da spirito battagliero sta affrontando con grande energia la sfida di ‘Ballando con le Stelle’, affiancato dalla ballerina Sara Di Vaira. È tra i favoriti (con tanto di benedizione dell’amico Francesco Totti), però il televoto sino a questo momento non lo sta premiando e di questo Marco sembra davvero rammaricato.
Sei tra i protagonisti assoluti di questa edizione di Ballando. Però qualcosa sembra non esserti andata giù, vero?
Sì, l’unica cosa che non mi piace ultimamente è che viene dato poco spazio alla meritocrazia e troppa importanza al televoto.
Un’affermazione forte, non trovi? Spiegati meglio…
Qualche sabato fa ho ballato meglio di tutti e invece alla fine mi sono trovato a fare lo spareggio per non essere eliminato. Per la giuria ero il migliore, ma al televoto ha vinto chi ha ballato peggio di me. Questo a mio parere è un limite del programma.
Quindi vorresti un televoto ridimensionato nella sua importanza?
È giusto dare spazio al televoto, però sarebbe meglio se la gente votasse la bravura nel ballo e non solo la simpatia, visto che la trasmissione tratta di danza. Il rischio è che vinca il più amato dal pubblico e non quello che ha ballato meglio.
Ti aspettavi di diventare tanto bravo nella danza in così poco tempo?
Canto e mi muovo sempre quando sono in macchina, la musicalità ha sempre fatto parte della mia vita. Mi piace abbozzare i passi di danza. Certo non avevo mai ballato sul serio sino ad ora, e quindi non sapevo a cosa sarei andato incontro. Però dopo queste prime settimane ho potuto constatare che sto facendo qualcosa di buono e sono contento.
Che rapporto si è instaurato con la tua compagna di ballo Sara Di Vaira?
Un ottimo rapporto. Abbiamo un carattere molto simile, entrambi siamo allegri: per questo le ore di lavoro passano in fretta proprio perché ci divertiamo.
Un pensiero su Milly Carlucci…
Anche prima di arrivare a Ballando, Milly mi è stata sempre molto simpatica. Mi piace come conduttrice, come donna, perché è molto bella. Conoscendola di persona ho avuto tutte le conferme su ciò che pensavo di lei.
A prescindere dalle logiche del televoto, pensi di essere un potenziale vincitore del programma?
Lo credo e lo spero, anche perché quando partecipo a qualche attività sono sempre molto competitivo. Io voglio arrivare sempre fino in fondo. Spero che alla fine venga premiata la bravura rispetto alla simpatia, se parliamo di una gara. Se invece non c’è una vera competizione, ma solo un gioco, allora è diverso.
Ti aspettavi un Bobo Vieri in versione bravo ballerino?
Sì. Lui ha in più una carica di simpatia contagiosa. Forse è arrivato sovrappeso, ma ora sta smaltendo e dimagrendo e noto che si sta muovendo molto meglio.
Parlaci del Marco nella vita quotidiana…
Sono sposato e ho tre figli, di tredici, dodici e due anni, che mi seguono e sostengono. Il tempo libero lo passo sempre con loro.
Tua moglie non è gelosa della tua compagna di ballo?
No. Sara, (l’istruttrice di Marco n.d.r.) da quando è iniziato il programma, viene spesso a casa mia con il marito e la figlia. Quindi non vi è motivo di essere gelosi. Tra noi si è instaurato un rapporto di amicizia.
Rivesti un attimo i panni del grande campione di calcio. C’è nella Roma di Luis Enrique un tuo erede nel ruolo di ‘uomo derby’?
Francesco Totti è a solo un goal da me in questa speciale classifica. Negli ultimi anni è riuscito spesso e volentieri a segnare nel derby, quindi sarà lui il mio erede (ride).
Da uomo di sport, che idea ti sei fatto dello scandalo ‘calcioscommesse’?
Sono rimasto stupefatto perché non pensavo che nel calcio potessero accadere episodi simili come un risultato pilotato dagli stessi giocatori.
Hai mai avuto percezione che qualcosa non andasse per il verso giusto durante le partite?
Io sono sempre stato un amante del calcio giocato e quando ero in attività non ho mai avuto percezione di queste cose. Ho sempre creduto nella bellezza del gioco, ma quando escono queste notizie, tendo a dissociarmi. Io seguo il calcio, quello vero, che è stata la mia passione e il mio lavoro per tanti anni.