\”A First Overproduced 3-Songs-Record Brought To You by Paisley Reich\” – PAISLEY REICH

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A giudicare dal nome sembrerebbe di avere a che fare con una canzone dei Fall Out Boy: la band statunitense, infatti, ama dare alle proprie canzoni dei titoli chilometrici, eccetto rare eccezioni. Che sia voglia di attirare di più l’attenzione o semplice gusto personale al momento non si sa. Di certo non si sono ispirati a loro, i Paisley Reich, per il nome del loro primo Ep. Attivi dal 2009, Edoardo Biscossi, Alessandro Carli, Ivan Balini e Giacomo Pontecorvo si fanno portabandiere di un Indie-Electro Rock tipicamente britannico, con accenni ritmici più spinti e diretti in rimando alla scena nordamericana. Tre le tracce del loro album d’esordio, autoprodotto ed interamente realizzato negli studi del batterista della band, Giacomo.

Quell’influenza d’Oltremanica la si sente subito, nell’intro della “opening track” dell’Ep, “Black Is The Ultimate”: molto The Kooks, molto The Killers, un po’ Sonic Youth, con chitarra acida, synth di sottofondo e piatto in battere a scandire il tempo. Per il resto, traccia ipnotica, il biglietto da visita della band che ti trasporta in un’altra dimensione, lontana dalla commerciabilità del mainstream musicale (nonostante la sua breve durata, come quella degli altri due brani) e delineata dalla voce effettata del frontman Edoardo. A spezzare (solo inizialmente) l’incantesimo c’è poi “NoHook”, più andante a livello ritmico, trascinata dal synth e la “solita” chitarra distorta ed ulteriore marchio di fabbrica dello stile dei Paisley Reich: riff principale continuo su cui Alessandro libera la propria chitarra, vari cambi di ritmo e, soprattutto, ipnosi, psichedelia. Tanta. Per finire con “Early June_Late August Gentle Son”, la traccia migliore del lavoro (a detta del sottoscritto, poi ognuno ha i propri gusti…), la più regolare ed orecchiabile a livello melodico e, allo stesso tempo, la più spinta, dinamica, anche per merito di una batteria a tratti “Dance Style”, a tratti tappeto (con il basso di Ivan) per le sei corde sguinzagliate da Carli. Il lungo finale di tastiere è giusto per riportare chi ascolta nel loro mondo, quello dei sogni e dell’abbandono alla musica. Tralasciando per un attimo tutto il resto. O almeno per dodici minuti e mezzo. Ottima, per chiudere, la qualità di registrazione, per essere una totale autoproduzione.

 

TRACKLIST

1 – Black Is The Ultimate

2 – No Hook

3 – Early June_Late August Gentle Son

Marco Reda

 

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