Dopo la serata di ieri sono in molti gli scontenti, ma di sicuro non i vertici Rai. La prima serata del Festival di Sanremo, costruita intorno al primo intervento di Celentano, ha infatti tenuto inchiodati davanti al piccolo schermo 14.378.000 spettatori, con uno share del 48,5% nella prima parte e del 55,06 % nella seconda parte. Un risultato migliore di quello della prima serata della scorsa edizione, frutto sicuramente dell'attesa per il “Molleggiato”.
In quasi un'ora di monologo, per la verità inframmezzato da parecchia musica, Celentano ne ha avute per tutti: ha criticato Avvenire e Famiglia Cristiana, due testate che ''andrebbero chiuse perché invece di parlare di Dio si occupano di politica''. Ha mosso critiche anche ai preti ''che non parlano mai del Paradiso, così che in questa vita sembra che sia solo la morte''. Ha attaccato la Consulta, colpevole di aver ignorato la volontà del milione e duecentomila cittadini firmatari dell'ultima proposta di referendum elettorale. Colpevole perché il popolo è sovrano – ha spiegato Celentano – e quindi la sua volontà dovrebbe essere al di sopra di ogni cosa.
Comprimari del Moleggiato, Morandi e Rocco Papaleo, più un aggressivo Pupo, al quale era stato affidato il controcanto del sermone di Celentano. Dal fronte vallette, dopo l'abbandono della Mrazova, che per il torcicollo è finita addirittura in ospedale, il Festival è andato sull'usato sicuro, presentando a metà serata le due primedonne dello scorso anno, Belen e Canalis: erano previste per stasera ma hanno anticipato senza troppi problemi la loro partecipazione.
Infine, sul fronte gara, un'altra, più grave defaillance: quella del sistema di voto per i giurati presenti in sala, andato in tilt già mentre cantava il secondo artista, Samuele Bersani. Alla fine la gara ha dovuto essere sospesa e nessuno è stato eliminato: stasera, sempre che il guasto tecnico sia stato riparato, usciranno dunque quattro canzoni invece delle due previste.