E’ mezzanotte circa quando gli Omopatia terminano il loro concerto di apertura e lasciano il palco del SinisterNoise ad un trio capeggiato da un tizio in maglia a righe rosso-nere e tanti, tanti capelli. Dai primi suoni emessi dalla chitarra di Alessandro Peana, frontman dei Super Dog Party, si intuisce che la serata sarà piuttosto movimentata. E si ha la conferma con la opening-track (“Asshole”) di un live di presentazione del loro ultimo album “The Big Show”: sembra di essere improvvisamente catapultati negli anni ’60-’70, quelli del puro ed energico rock’n’roll, della spensieratezza più totale ed abbandono alla musica.
La scritta “Thanks” presente sotto la chitarra di Alessandro, mostrata alla platea per l’occasione, fa da tramite tra i primi applausi del pubblico e la straordinaria “The Big Show”, la miglior traccia eseguita durante il concerto: un’intro sincopata anticipa l’ennesima esplosione sonora trainata da un Massimiliano Di Santo alla batteria in grandissima forma. Il bridge che porta alla conclusione, poi, è da dieci e lode e strappa sorrisi e consensi a tutto il locale (pieno, per la cronaca). E’ poi il momento di una cover, “Hoochie-Coochie Man”, un blues quasi disperato, dal solo di chitarra lento ed evocativo il cui alla batteria c’è un tipo che continua a rubare la scena picchiando come un dannato. “Nip Tuck” è, quindi, il brano più spinto della serata, condito comunque dalle influenze “blues-rockiane” di base dei Super Dog Party ma aperto da un riff quasi alla Metallica. Il suo energico finale stoppato introduce il blues più sostenuto di “Subject Dog” in cui a salire in cattedra è Ferdinando Amorese con le sue plettrate di basso da spaccare i timpani.
Lo show è ormai nel vivo, Di Santo apre “Sniper's Shoot” con una breve intro ritmica, a cui segue un cattivo riff chitarristico (splendida, nel complesso, l’apertura). Si torna qui sul rock’n’roll classico, con tanto di digressione di Peana ed azzeccatissima chiusura in rallentato. Basso minimale, lieve tappeto di batteria e chitarra libera di fare ciò che vuole sono i tratti principali di “The Sky Is Crying”, forse un po’ troppo prolissa per mantenere viva l’attenzione. “Ghouls’n Goblins” e la brevissima “On Monday” chiudono una delle migliori esibizioni a cui, personalmente, ho avuto modo di assistere, negli ultimi mesi, nell’underground romano. Nella (stranamente) favorevole acustica di un live club, ahiluì, “famoso” per il troppo caos proveniente dallo stage è senz’altro positiva la prestazione dei Super Dog Party, tanto da rendere difficile spiegare il tutto anche per chi è abituato ad usare tante parole. Superlativa, tra l’altro, la prova del drummer Massimiliano. Bel Party, non c’è che dire.
Marco Reda
1 – Asshole
2 – TheBig Show
3 – Hoochie-Coochie Man(cover)
4 – Nip Tuck
5 – Subject Dog
6 – Sniper's Shoot
7 – The Sky Is Crying
8 – Ghouls’n Goblins
9 – On Monday