New Harlen, funkUmiltà

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“Non ci interessa la fama, firmare autografi, essere riconosciuti per strada senza aver fatto nulla. Puntiamo piuttosto a promuovere un rock credibile attraverso i nostri testi italiano, cosa non facile e che induce la maggior parte dei gruppi a cantare in inglese. Il rock non è soltanto una chitarra distorta e molto spesso gli artisti pop usano la parola ‘rock’ solamente per farsi pubblicità. Crediamo molto nelle giovani band, dato che in giro ce ne sono ottime, un po’ meno nelle persone che dovrebbero dar loro spazio”. Questo il fiume in piena New Harlen, power trio di Frascati composto da Simone Stolzuoli, Francesco Catarinella e Marco Zitelli. C’è un po’ di tutto nelle loro parole di presentazione: l’umiltà di chi mantiene i piedi per terra, in un ambiente dove non è difficile trovare tonnellate di presunzione, la determinazione di promuovere la loro musica e la speranza di vedere un futuro artisticamente migliore (difficile, di questo passo). A stare dalla loro parte è anche il loro buon sound, un funk-pop rock vicino a colossi nazionali come Negrita e Litfiba anni ’90 ma che strizza l’occhio anche ai Red Hot Chili Peppers, che di italiano hanno poco o nulla. Cocktail interessante, senza dubbio, quello di una band dalle ottime potenzialità e dalle affatto lontane richieste musicali del nostro paese. Ora è il momento di insistere sul serio.

I New Harlen, nati nel 2007, hanno all’attivo il demo “Personalità Multipla”, pubblicato nel 2011, e ad Aprile rilasceranno un nuovo Ep di cinque tracce, “Kheper”. In cantiere anche un videoclip, il primo del progetto.

Marco Reda

      

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