PER ELISA – Il Gf perde pubblico ma il modello resiste

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Fra sei giorni le luci del Grande Fratello si spegneranno nuovamente. Il reality di Canale 5 è passato dal record di ascolti raggiunto durante la sua quarta edizione (38% di share e 9 milioni di telespettatori) al picco negativo registrato proprio quest’anno, con un calo di oltre 15 punti percentuali e la puntata “flop dei flop” in concomitanza con lo show su Rai Uno di Fiorello Il più grande spettacolo dopo il week end, che riuscì a distanziare il Gf di circa 6 milioni di spettatori ottenendo un audience da guinness del 39%. Eppure, nonostante il calo di ascolti, il programma sta comunque portando a compimento il suo dodicesimo anno consecutivo di messa in onda.

Una volta le trasmissioni che avevano una vita così lunga erano quelle come Fantastico, condotte da personaggi del calibro di Raffaella Carrà o Corrado circondati da ballerini ricchi di talento e comici e con qualcosa da dire. Oggi chi guarda la tv è figlio della tv stessa. Basta fare i conti: un ventenne segue il Grande Fratello perché ha cominciato a guardarlo quando aveva otto anni, ed è praticamente cresciuto con quel modello di tv e quei protagonisti. Negli anni Settanta c’era l’ombelico della Carrà che faceva scalpore; quarant’anni fopo la tv sforna invece “personaggi in cerca d'autore" che aspirano alla notorietà senza fatica. Modelli di televisione diversi per epoche diverse. Quel che resta uguale è l’identificazione tra spettatore e programma. 

Elisa Isoardi

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