Kircoff, segnatevi questo cognome. Ivane Simone, i nomi, per la precisione. Che due fratelli abbiano quel legame particolare e quell’intesa naturale nel fare una qualsiasi cosa insieme non è una novità. Su di un palco, poi, con in braccio gli strumenti l’energia scaturita è ancora di più. A completare la “bomba” ci sono Stefano Reali, Ramye Dario Bernardini, per la distruzione sonora assicurata. Loro sono i Jet Monks, nati nel 2008 a Pomezia: tante le influenze del loro sound che riconducono ad un’unica chiave, il progressive metal. Dalla schizofrenia ritmico-melodica di Dream Theater e Tool al nu metal (appena accennato) degli Slipknot, passando per le basse e dure frequenze oscure di Korn, Deftones e Primus il quintetto si adagia nella psichedelia totale, quasi claustrofobica, per poi improvvisamente smuoversi (e con esso il pubblico) a colpi di mannaia, sottoforma di basso iper distorto, urli in growl e chitarre altissime. Il tutto mentre lo spettacolo sul palco, nei live, è immancabile tra lunghe chiome ondeggianti, violente “scapocciate” ed un pazzo al basso sei corde che fa su e giù dallo stage ricordando il leggendario Flea dei Red Hot Chili Peppers, ben lontano dai loro ascolti quotidiani.
“Stiamo lavorando a diverse idee– anticipa uno dei fratelli Kircoff, Ivan– ma vogliamo farci sentire in tutta Italia, conoscere nuove persone attraverso la musica collaborando con più gruppi possibili e diffondendo i nostri ideali”. I Jet Monksambiscono anche a qualcosa di più profondo, come “la costruzione, in un certo senso, di una comunità per divertirci e non stancarci mai di suonare. Campare con la musica poi sarebbe il sogno di una vita, prettamente impossibile di questi tempi, ma cerchiamo di costruire un sound mai ascoltato prima e che possa sempre colpire, in positivo o negativo, e stupire”. Maturità ed ambizione al servizio delle sette note.
Uno soltanto è il demo finora rilasciato dai Jet Monks(2010) mentre molti, come detto, sono i progetti in cantiere: oltre ad un full-lenght album, la band lavorerà nei prossimi mesi alla realizzazione di alcuni video di concerti ed interviste che comporranno un DVD, in cui potrebbe essere inserito anche un videoclip.
Marco Reda
“Friendly Chamber” LIVE