Vuole essere una dedica d'amore alla città eterna quella di Woody Allen, protagonista assoluto di una lunga giornata nella capitale che ha avuto inizio questa mattina con la proiezione per la stampa di “To Rome with love”, attesissimo film – che ha suscitato molte risate in sala – scritto e diretto dal regista newyorkese di cui è protagonista Roberto Benigni insieme ad un cast internazionale composto dallo stesso Allen, Alec Baldwin, Penelope Cruz, July Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig ed Ellen Page. Con loro anche Antonio Albanese, Fabio Armiliato, Alessandra Mastronardi, Ornella Muti, Flavio Parenti, Alison Pill, Riccardo Scamarcio e Alessandro Tiberi.
Una commedia spensierata ma non troppo (i pensieri sul nostro Paese di Woody Allen ci sono tutti e sono anche abbastanza dissacranti) che racconta le storie parallele di una serie di personaggi tra cui quella di Leopoldo Pasaniello, interpretato da Benigni, un impiegato qualunque che diventa famoso senza alcun motivo e si domanda perchè sia assediato da giornalisti e paparazzi che vogliono sapere qualunque cosa: con quale mano si gratta la testa, cosa mangia a colazione, se indossa boxer o slip. “Il personaggio di Benigni rappresenta l'uomo comune investito di improvvisa notorietà, un'idea buffa e se rispecchia lo spirito dei tempi sono stato fortunato”, ha commentato il regista cui viene fatta notare una certa assonanza tra fiction d realtà.
“Avere Woody Allen qui è come una nevicata d'agosto, è meraviglioso”, ha replicato Benigni davanti ad una gremitissima sala di giornalisti, raccontando di aver accettato subito la parte. “Credo che mi abbia scelto perchè sono il più bello del set, dopo le attrici… – ha scherzato – Non potevamo sapere che oggi sarebbe stato così attuale: il personaggio che recito in questo film – uno che diventa famoso non si sa perché, ottenendo macchine e donne – somiglia a Renzo Bossi”. Quanto alla sua popolarità il comico toscano ha raccontato un divertente episodio realmente accaduto sul set: “Sono scesi dall'ambulanza per farsi una foto con me. E poi sono ripartiti per andare a prendere il malato. Only in Italy, ha commentato Woody Allen, ed è vero, solo nel nostro paese succedono certe cose”.
Cose di una Roma che Allen definisce “esotica e colorata” e che attraverso il personaggio di Leopoldo/Benigni – ma anche di altri come quello interpretato da Albanese (attore famoso e sposato che cede alle lusinghe di una giovane e inesperta ammiratrice di provincia) – danno l'immagine di un'Italia superficiale che però il regista ha così motivato: “Quando vado a fare un film quello che do è una mia personalissima impressione, parlo delle cose comiche che mi diverte raccontare. Non ho una assoluta conoscenza dell'Italia, ho voluto mostrare cose divertenti e che siano di intrattenimento”. “Gli americani provano un sentimento di enorme affetto nei confronti dell'Italia e la considerano un paese estremamente caldo, che ha contribuito alla cultura del mondo nel corso della storia – ha spiegato – È un luogo dove ci si diverte e si è positivi nei confronti della vita. È molto facile fare film in città europee come Parigi, Londra e Barcellona. Sono molto simili a New York in termini di energia e di spirito. Sono luoghi in cui è facile vivere e trovare storie da raccontare”.
La lunga giornata del regista newyorkese culminerà questa sera all'Auditorium Parco della Musica dove, a partire dalle 1930, i protagonisti del film e molti ospiti illustri sono attesi per l'anteprima mondiale (in beneficenza per la Sia). Poi cena blindata per pochi a via Veneto per la dolce vita di Woody Allen. Che dopo tanto girare, annuncia il prossimo film tra la grande mela e San Francisco. (asca)