Obey, l’uomo della Speranza di Obama, di nuovo nella Capitale

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A un anno di distanza la galleria Mondobizzarro torna ad ospitare fino al 30 Marzo le opere dello street artist più influente sulla faccia della terra, l’uomo della speranza di Obama: Shepard Fairey in arte Obey.

Protagonista assoluto della prima campagna elettorale del Presidente degli Stati Uniti, quella del “Yes we can” per intenderci, il writer americano è divenuto ufficialmente il capofila degli esponenti della cultura di strada proprio dopo che il suo ritratto di Barack, raffigurato in blu rosso e bianco con la scritta a caratteri cubitali “Hope”, ha fatto il giro del mondo lasciando un segno indelebile, concettuale e visivo, nell’immaginario collettivo e iconografico contemporaneo.

Ma la carriera di Obey affonda le sue radici ben prima di quel fatidico 2008: nel 1997 era già conosciuto sulla scena underground come “The Giant” ma i suoi lavori non venivano ancora identificati come il simbolo delle lotte moderne a un certo tipo di capitalismo senz’anima. Cosa che invece succede regolarmente oggi, con le immagini dei suoi celebri pugni chiusi a fare da cornice ai vari movimenti degli indignados di mezzo mondo o con il recentissimo manifesto “The Protester” – presente in mostra – realizzato a sostegno dell’azione pacifista Occupy Wall Street.

Nelle sale di via Sicilia, accanto ad alcuni dei soggetti più conosciuti, sarà esposta anche una selezione di rare serigrafie mai apparse precedentemente in Italia.

Francesco Gabriele

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