“Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L’Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C’erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un’opportunità”. Aldo Cazzullo presenta oggi al Teatro Argentina di Roma il suo ultimo libro “Basta piangere! Storie di un’Italia che non si lamentava” (ed. Mondadori).
Le nuove generazioni di italiani sono in crisi, le difficoltà economiche le deprimono e la precarietà sembra aver tolto loro la speranza nel futuro. L’impoverimento è reale, la stagnazione pure, ma non è la prima crisi che attraversa il Paese. Gli italiani, si sa, hanno la memoria corta, ma dovrebbero ricordare altre stagioni: il dopoguerra e gli anni Cinquanta, la crisi petrolifera e l’inflazione a doppia cifra dell’inizio degli anni Ottanta. “Mia bisnonna – racconta il giornalista – sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d’amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L’altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino?”. Altre epoche, è vero, altri problemi e altre soluzioni. Qualcosa però dovremmo averla imparata, e sono le storie che racconta Cazzullo in questo libro. La forza d’animo e la caparbietà dei nostri genitori e dei nostri nonni, l’ingegno e la fiducia nel futuro di quelli – un’altra generazione di italiani – che senza telefonino e con una televisione in bianco e nero, solo credendo nel proprio lavoro e nelle proprie forze, hanno rialzato un Paese in ginocchio e l’hanno fatto entrare di diritto nel gruppo delle prime potenze mondiali.
Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, è editorialista del “Corriere della Sera”. Si è occupato di politica italiana e internazionale, seguendo come inviato le elezioni di Bush, Obama, Erdogan, Zapatero e Sarkozy, le Olimpiadi di Atene e Pechino e i Mondiali di calcio in Giappone e Germania. È autore di numerosi saggi, tra cui: “I ragazzi di Via Po”, “I grandi vecchi” (premio Estense 2006), “Outlet Italia”, “L’Italia de noantri”, “Viva l’Italia!” (premio Nazionale ANPI “Renato Benedetto Fabrizi” 2011), da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale di grande successo, e “L’Italia s’è ridesta”. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo “La mia anima è ovunque tu sia”.
Alla presentazione, che si terrà alle 17.00, interverranno Enrico Mentana e Matteo Renzi con letture di Massimo Popolizio. Coordinerà Annalisa Bruchi.
Titolo: Basta piangere! Storie di un’Italia che non si lamentava
Prezzo listino: € 14,90
Editore:Mondadori
Data uscita: 22/10/2013
Pagine: 144
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