Sebbene siano circa 150 i casi di pedofilia clericale accertati dalla giustizia dal 2009 in poi, l’Italia rimane l’unico tra i grandi paesi di tradizione cattolica in cui Stato e Chiesa non hanno mai nemmeno ipotizzato di istituire una commissione nazionale che indaghi sulle dimensioni del fenomeno.
NESSUNA DENUNCIA, NESSUN OBBLIGO – Un atteggiamento che denota scarsa sensibilità di istituzioni, laiche e religiose, e dell’opinione pubblica verso un problema che non è più possibile ignorare. E invece accade anche che la Conferenza episcopale decida di non obbligare i vescovi a denunciare alla magistratura italiana i responsabili di abusi.
CHIESA E PEDOFILIA – Come mai? Analizzando la matrice culturale e “politica” dell’atteggiamento reticente dei vertici della Chiesa, e avvalendosi dell’aiuto di esperti che tracciano anche l’identikit del pedofilo, Federico Tulli, giornalista di “left” e “Sette” del “Corriere della Sera”, ha scritto “Chiesa e pedofilia, il caso italiano”, un libro che, con una documentata ricerca, prova a far luce sui crimini di matrice clericale commessi in Italia dal 1860 in poi. Un’inchiesta che s’intreccia con le accuse rivolte dalla Commissione Onu sui diritti dell’infanzia alla Santa Sede per non aver mai organizzato politiche di contrasto alla pedofilia.
LA PRESENTAZIONE ALLA FELTRINELLI – Gli atti di questo storico “processo”, terminato a Ginevra all’inizio del 2014, sono tradotti in italiano in questo libro che sarà presentato dall’autore venerdì 30 maggio alla Feltrinelli di via Appia Nuova. Interverranno Domenico Fargnoli, Fulvio Iannaco e Andrea Masini. Modera Adriana Pannitteri. Appuntamento alle 17.30.
Titolo: Chiesa e pedofilia, il caso italiano
Autore: Federico Tulli
Prezzo listino: 18 euro
Editore: L’Asino d’Oro
Data uscita: 09/05/2014
Pagine: 190
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