“Andarsene sognando”, Eugenio Marino racconta l’emigrazione attraverso la musica

Nella sua puntuale ricerca, l'autore concentra l’attenzione sui testi valutandone contenuti, contesti, poeticità e stili e sottolineandone le trasformazioni sociali, musicali e linguistiche, gli influssi e le tradizioni

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Dall’ironia di Carosone all’impegno politico di De Gregori, dalla profondità di De André e Guccini fino a Caparezza, passando per Rino Gaetano, Dalla, Fossati e tanti altri.

LA MUSICA COME RACCONTO – Eugenio Marino ha scelto la musica per raccontare l’emigrazione italiana. E’ uscito, infatti, il suo libro “Andarsene sognando. L’emigrazione nella canzone italiana” (Cosimo Iannone editore): una ricostruzione storica dell’Italia degli ultimi 150 anni attraverso i brani che parlano di emigrazione. Dal canto popolare dei movimenti migratori interni di tipo stagionale “Me vo’ partì de qui, vo’ gi’n Maremma” alle canzoni dei giovani cervelli in fuga nate e diffuse su Youtube, passando per le canzoni di lotta, leggere, gastronomiche e del cantautorato italiano: un excursus nella storia della canzone italiana e dell’emigrazione che ricostruisce e rintraccia gli snodi fondamentali e le svolte, richiamando alla mente i principali protagonisti storici e musicali.

LE TRASFORMAZIONI – Nella sua puntuale ricerca, Marino concentra l’attenzione sui testi, valutandone contenuti, contesti, poeticità e stili e sottolineandone le trasformazioni sociali, musicali e linguistiche, gli influssi e le tradizioni, evidenziando prepotentemente ciò che lega il mondo della canzone a quello dell’emigrazione e, nell’ultima parte dell’immigrazione.

SINOSSI

Della canzone italiana si sono occupati in tanti, anche nel mondo della politica, ma in pochi hanno sviscerato il tema dell’emigrazione nella canzone italiana.

Eugenio Marino ricostruisce in questo libro la storia dell’emigrazione attraverso la canzone: il genere che probabilmente più della letteratura, della storiografia e della politica ha trattato il grande esodo italiano.

E ci consegna un’opera utile, completa e trasversale a tutti i generi musicali per riflettere e avvicinarsi con serietà e rigore alle nostre comunità nel mondo e a un tratto portante della nostra identità nazionale, qual è l’emigrazione. Dal canto popolare dei movimenti migratori interni di tipo stagionale Me vo’ partì de qui, vo’ gi’n Maremma alle canzoni dei giovani “cervelli in fuga” nate e diffuse su Youtube, passando per le canzoni di lotta, leggere, gastronomiche e del cantautorato italiano: un excursus nella storia della canzone italiana e dell’emigrazione che ricostruisce e rintraccia gli snodi fondamentali e le svolte, richiamando alla mente i principali protagonisti storici e musicali.

Ritroviamo l’ironia di Carosone, l’impegno politico di De Gregori, la rivoluzione della “scuola genovese”, la “profondità” dei De André e Guccini, fino a Caparezza, passando per Rino Gaetano, Dalla, Fossati e tanti altri. Nella sua puntuale ricerca, Marino concentra l’attenzione sui testi, valutandone contenuti, contesti, poeticità e stili e sottolineandone le trasformazioni sociali, musicali e linguistiche, gli influssi e le tradizioni, evidenziando prepotentemente ciò che lega il mondo della canzone a quello dell’emigrazione e, nell’ultima parte dell’immigrazione.

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