Viaggio e non vacanza, sta tutta qui la sostanziale differenza del libro di Ezio Colanzi (Uao Edizioni), perchè lui vive questo percorso nell’Abruzzo abbandonato come una continua scoperta di posti, di persone, di una natura per certi versi incontaminata. La vacanza non è così, è più un divertirsi, un cercare relax e posti affollati. Il viaggio no, il viaggio è esperienza, è andare alla ricerca di una storia o di qualcuno, è attraversare un luogo senza aspettarsi troppo, prendendo quello che regala ogni giorno.
IN BICICLETTA – La scelta del mezzo fa parte del viaggio. Quello che viene narrato è un percorso solitario, fatto su due ruote, ma senza motore, la bicicletta è compagna di viaggio (permette di viaggiare seguendo il ritmo dei respiri, sopporta itinerari capricciosi e il peso dei bagagli e degli umori dice l’autore), ci si affida alle proprie forze, a quello che la strada riserva, il sacrificio della salita, il vento in faccia in discesa. La neonata casa editrice aquilana ha pubblicato questo libro “Dove tornano le nuvole bianche. Viaggio in bicicletta nell’Abruzzo abbandonato” di Ezio Colanzi, che proprio nel 2014 ha affrontato questo particolare itinerario dal Gran Sasso ai Monti della Laga, dal Parco Naturale Sirente Velino, fino alla Majella.
L’ABRUZZO ABBANDONATO – Quello di Ezio Colanzi (nato a Lanciano nel 1983) è un viaggio di chilometri e chilometri su sentieri e mulattiere, attraversando borghi, montagne e incontrando persone e animali, luoghi abbandonati (ci sono diversi modi di abbandonare dice l’autore e diversi modi di tornare) e altri che tornano a vivere almeno in alcuni mesi dell’anno. Ci sono luoghi in cui la natura ha preso il sopravvento, c’è la presenza continua delle montagne, una presenza silenziosa ma imponente. Ci sono i pastori, gli artigiani e le donne di paese, persone che vivono il tempo in maniera diversa da chi è abituato ai ritmi stressanti della città. L’Abruzzo è un paese di migranti, di gente che però ovunque va si porta dentro il cuore le sue montagne. Ma è anche una terra di gente che resta, generosa, lavoratrice, a volte burbera ma sempre accogliente. E l’occhio o meglio la penna di Colanzi racconta tutto questo.
SE VUOI ASCOLTARE UN PASSO DEL LIBRO
ESTRATTI – “Il silenzio più che una gabbia è un vestito che copre le rocce, i prati. Il silenzio qui è un custode sereno che non trattiene nessuno. Mi volto verso la montagna. «Si avvicinano le nuvole bianche». Mario le vede: «No, qui le nuvole bianche tornano»”. È da questo passo che nasce il titolo del libro, sono frasi come questa che ti restano impresse. In alcuni passi la lettura forse non è scorrevole, certe righe vanno rilette per bene e con calma per coglierne ogni sfumatura. Un po’ come quando nell’incontro con Mario si parla di “vedere oltre”. «Devi fare l’occhio. E da qui alla cima? Non dirmi che un altro di quelli che crede che l’aria sia vuota». Quella sfumatura apre una riflessione, traccia un segno, qualcosa che resta.
LA SCHEDA
Titolo: Dove tornano le nuvole bianche. Viaggio in bicicletta nell’Abruzzo abbandonato
Autore: Ezio Colanzi
Casa Editrice: Uao Edizioni
Illustrazione copertina: Giada Cattaneo
Nota finale: Sandro Cordeschi
Prezzo di copertina: 9 euro
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