Geniali. Scandalose. Controverse. Le opere di Marcel Duchamp che fecero inorridire la critica del secolo scorso arrivano l’8 ottobre alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. All’artista più discusso del ‘900 è dedicata, infatti, l’attesa mostra “Duchamp. Re-made in Italy”.
In un percorso che si snoda in sette sale viene raccontato il lavoro del francese attraverso l’esposizione di opere, immagini e documenti originali e di quattordici celebri “ready-made”, dalla “Ruota di bicicletta” (la ruota di bicicletta fissata su uno sgabello) alla “Fontana” (lo scabroso orinatoio capovolto su un piedistallo), riprodotti dall’artista e donati dal gallerista Arturo Schwarz alla Gnam nel 1998.
Nella prima sala sono esposti i ritratti di Duchamp, fotografie d’epoca e un primissimo olio del 1902 (aveva 15 anni) intitolato “Paysage à Blainville”; si possono ammirare i suoi famosi scacchi da viaggio e la valigia utilizzata per i viaggi in Italia. A seguire viene presentata la “Boîte en valise”, la valigia del 1941 con il “museo da viaggio” in miniatura creato dall’artista, che riproduce 70 pezzi all’interno di una Louis Vuitton. Nella terza sala sono proiettati filmati che vedono la partecipazione di Duchamp sia in veste di attore, sia di regista. Si giunge poi al cuore dell’esposizione coi provocatori “ready-made”, oggetti comuni appartenenti alla realtà quotidiana, “già fatti” (uno scolabottiglie, un orinatoio, un attaccapanni), presi dall’artista e riassemblati per produrre qualcosa di nuovo.
Nell’era della riproducibilità tecnica, a rendere unica un’opera è l’originalità dell’idea, il concetto che c’è dietro. Presenti nella mostra anche l’elegante copertina in blu di Prussia del catalogo edito in occasione della mostra Gavina del 1965, con il disegno di Duchamp, Pulled at four pins (1915-1964) e le acqueforti delle due edizioni The Large Glass and the Related Works, vol. 1 e 2 (1967- 68).
Un’intera sezione è dedicata, infine, al legame di Duchamp con giovani artisti italiani come i nuclearisti Enrico Bay e Sergio D’Angelo, e Gianfranco Baruchello, che divenne grande amico del francese. La mostra, curata da Giovanna Coltelli, Marcella Cossu e Stefano Cecchetto con l’allestimento di Alessandro Maria Liguori, è un’occasione per ripercorrere l’esperienza italiana dell’artista che rivoluzionò definitivamente il concetto di opera d’arte.
Location: Galleria nazionale d’arte moderna
Orario: ore 10.30 – 19.30 (chiuso lunedì)
Data: 8 ottobre 2013 – 9 febbraio 2014
Prezzo: da 8 a 10 euro; ridotto scuole 4 euro
Indirizzo: viale delle Belle Arti 131, Roma
Info: +39 06.322981