Ottocento gatti con pedigree a far bella mostra di sè, con l’aria annoiata delle sciantose degli anni ’40, in gabbie addobbate e spesso incellophanate per evitare qualunque contatto con i visitatori.
E poi mercatini, un palco per le esibizioni e i responsi dei giudici, un angolo dove si può truccare la propria faccia come un muso di un gatto e uno stand, dalla sua posizione evidentemente considerato marginale, dove è possibile adottare gatti di strada.
E’, in estrema sintesi, la quattordicesima edizione del Cat Show, manifestazione dedicata ai gatti e ai loro amici umani organizzata alla Fiera di Roma dall’Associazione Nazionale Felina Italiana (Anfi), che da oltre 50 anni opera sul territorio italiano ed è socio fondatore della Federazione Felina Internazionale.
Le quotazioni dei felini esposti, spesso rappresentanti di veri e propri allevamenti, partono dai 500 euro e possono superare anche gli ottocento. Tra loro saranno scelti dai giudici internazionali i vincitori del Trofeo Hill’s SuperCat dell’anno, Mister Gatto di Casa, Gatto Nero, Very Important Cat, Best in Show, Premio Schesir, “Premio Trainer e “Ugola d’Oro”.
Come ogni anno la piccola sezione dedicata ai gatti meno pregiati, ma non per questo meno belli e affettuosi, è curata da Arca onlus, guidata da Matilde Talli e animatrice dell’oasi felina Porta Portese del Comune di Roma. In questo angolo di festa, gatti meno smorfiosi e più vivaci trovano ogni anno una famiglia disposta ad adottarli.
In questa edizione circa venti sono stati adottati solo nella prima giornata.
“Ci prepariamo ormai a festeggiare il 15° anno, nel 2014. Da sempre abbiamo dimostrato coi fatti di amare davvero gli animali, ricoprendoli tutti della massima attenzione e cura – dice l’organizzatore di SuperCat Show, Gianluca Guarino – Sapere che ormai in tanti vengono qui non solo per ammirare i gatti, ma anche per adottarli ci riempie di soddisfazione ed è un vero plus valore”.
L’auspicio, per le prossime edizioni, è quello di trovare il modo per rendere ai gatti, che in fondo sono i protagonisti della manifestazioni, meno traumatica, noiosa e comunque spiacevole la partecipazione. Molti musetti chiusi in gabbia erano eloquenti più di mille parole.