Eventi Roma – Mario Sironi, la grande mostra al Vittoriano

Le opere di uno dei più grandi maestri del Novecento in esposizione fino all'8 febbraio 2015

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Arriva al Vittoriano di Roma uno dei più grandi maestri del Novecento italiano, Mario Sironi. Dal 4 ottobre 2014 all’8 febbraio 2015 apre infatti al pubblico la mostra “Mario Sironi. 1885-1961”, una retrospettiva che, attraverso le opere più significative dell’artista, intende ricostruire la sua complessa attività, ripercorrendo tutte le stagioni della sua pittura, dagli esordi simbolisti al momento divisionista, dal periodo futurista a quello metafisico, dal Novecento Italiano alla pittura murale fino alle opere secondo Dopoguerra.

LA MOSTRA – Sironi è stato uno dei più originali pittori italiani, nonché tra i più rappresentativi della sua epoca, come testimonia la stima di colleghi (e non) nei suoi confronti. Scrive Elena Pontiggia in uno dei saggi in catalogo: “Sironi è stato mussoliniano ma, per parafrasare Vittorini, non ha mai suonato il piffero della rivoluzione fascista perché la sua arte, intrisa di dramma, era più funzionale alla verità che alla propaganda. Sironi, insomma, è stato il più tedesco dei pittori italiani e il più italiano dei pittori tedeschi”. Attraverso novanta dipinti, e attraverso bozzetti, riviste, e un importante carteggio con il mondo della cultura del Novecento italiano, la mostra, partendo dalle creazioni giovanili fino ad arrivare quelle degli ultimi giorni, intende far conoscere meglio un artista di statura europea, del quale lo stesso Picasso diceva “avete un grande Artista, forse il più grande del momento e non ve ne rendete conto”.

LE OPERE – Il percorso espositivo parte con un approfondimento della fase giovanile dell’artista, l’iniziale momento simbolista prima dell’epoca futurista (Il camion) e metafisica (La lampada). Seguono gli anni Venti, quando Sironi è tra i fondatori del Novecento Italiano e dà avvio alla stagione novecentista e classica, durante la quale vede la luce uno dei suoi capolavori, L’Architetto, 1922-1923 (esposto alla Biennale di Venezia del 1924). Vengono poi documentati il momento della sua “crisi espressionista” , a cavallo tra anni Venti e anni Trenta (Il pescatore), e la successiva avventura della pittura murale sempre degli anni Trenta (Il lavoratore); la neometafisica (Eclisse) e il ritorno al quadro degli anni Quaranta (La penitente); infine le opere del Dopoguerra e l’Apocalissi, uno dei suoi ultimi cicli pittorici, quasi il testamento spirituale dell’artista. Cuore pulsante dell’esposizione romana sono le opere monumentali di Sironi, come Il lavoratore (1936) e L’Impero (1936), perché, spiega la curatrice, “la grandiosità di quella che, non per caso, è chiamata Città Eterna influenza profondamente la sua concezione dell’arte. L’ideale della Grande Decorazione che Sironi coltiva negli anni trenta si forma in lui ben prima di quegli anni (e ben prima del fascismo), guardando l’Arco di Tito e il Colosseo, la basilica di Massenzio e la Colonna Traiana, il Pantheon e le Terme di Caracalla, gli affreschi di Raffaello e di Michelangelo”.

 

Location: Complesso del Vittoriano
Data: 4 ottobre 2014 all’8 febbraio 2015
Orari: lun-gio 9.30 –19.30; ven-sab 9.30 – 22.00; dom 9.30 – 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Costo: da 9 a 12 euro
Indirizzo: via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali), Roma
Info: +39.06.32810811

 

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